Dalla mondo della moda a quello dei procuratori. Nicolò Pirlo, figlio del famoso centrocampista della nazionale, è tornato sotto i riflettori a causa di un’indagine sulle scommesse.
Nicolò Pirlo è finito al centro di un caso che intreccia cronaca giudiziaria, mondo del calcio e vita privata.
In queste ore il suo nome è comparso tra le carte dell’inchiesta milanese che ha scoperchiato un giro di scommesse illegali. Un’indagine che tocca anche diversi calciatori di Serie A e che, secondo gli inquirenti, vedrebbe coinvolto il giovane figlio del famoso centrocampista della nazionale Andrea Pirlo fin da quando era minorenne.
Accuse e sospetti che si intrecciano con una vicenda personale: per tentare di arginare i danni, il padre gli avrebbe bloccato i conti bancari, dopo aver scoperto un debito di 30.000 euro contratto da Nicolò a soli 17 anni. Mentre le autorità cercano di ricostruire il sistema di puntate illegali, l’interesse mediatico si concentra su questo giovane di 21 anni che, fino a pochi giorni fa, si stava facendo strada nel mondo del calcio come collaboratore di un’agenzia di procuratori sportivi.
Una storia che riporta alla luce non solo le fragilità dei giovani esposti a certi ambienti, ma anche i confini sempre più labili tra sport, business e pericolose distrazioni. Ecco chi è davvero Nicolò Pirlo e perché il suo nome è oggi sulle prime pagine.
Chi è Nicolò Pirlo e che lavoro fa
Classe 2003, nato a Brescia il 1° giugno, Nicolò Pirlo è il primogenito di Andrea Pirlo e dell’ex moglie Deborah Roversi. Cresciuto tra i campi da calcio e i riflettori mediatici, Nicolò ha cercato negli anni una propria strada, senza forzare un paragone diretto con il padre, ma restando comunque legato al mondo dello sport. Dopo aver accantonato l’idea di una carriera da calciatore, ha deciso di affacciarsi al lato manageriale del calcio: di recente è entrato nell’agenzia You First, una realtà internazionale che rappresenta giocatori di primo livello come Fabian Ruiz del PSG e Davide Calabria del Bologna.
Non solo calcio però. Nicolò ha dimostrato interesse anche per la moda, lanciando nel 2022 il brand Ventidue, una linea di maglie da calcio vintage che unisce estetica streetwear e passione sportiva. Il 22 non è altra che la prosecuzione di una tradizione in casa Pirlo con il padre che da calciatore indossava il numero 21. Un mix di creatività e sport business che sembrava raccontare un giovane imprenditore ambizioso, intenzionato a costruire una carriera tutta sua.
Tuttavia, dietro i progetti pubblici, non sono mancati momenti difficili: dai problemi con l’esposizione social, alle minacce di morte ricevute nel 2021. Una presenza mediatica continua, talvolta scomoda, che ha reso la sua crescita tutt’altro che ordinaria.
Nicolò Pirlo e l’inchiesta scommesse: la dura reazione del padre
Il nome di Nicolò Pirlo è emerso tra le carte della maxi inchiesta milanese sulle scommesse illegali, che ha già travolto una dozzina di calciatori di Serie A. Secondo gli atti, il giovane sarebbe stato coinvolto in puntate su piattaforme non autorizzate già in età minorenne, accumulando debiti per decine di migliaia di euro.
Una chat del giugno 2022 tra Nicolò Fagioli e Pietro Marinoni cita esplicitamente Nicolò Pirlo, definito da Fagioli “uno di noi”. Sempre da quei messaggi si apprende che, all’epoca, Pirlo padre avrebbe scoperto tutto e reagito in modo netto: gli avrebbe bloccato l’accesso ai conti bancari fino alla maggiore età.
Una mossa drastica, ma probabilmente necessaria per fermare un’escalation finanziaria fuori controllo. Fagioli, oggi alla Fiorentina, raccontava come Nicolò avesse accumulato fino a 30.000 euro di credito già a 17 anni. Debiti che sarebbero stati saldati con contanti, carte prepagate e metodi alternativi, secondo quanto emerso dall’indagine sulla rete illegale gestita da un gruppo di presunti bookmaker.
Mentre gli inquirenti procedono con sequestri e richieste di arresti domiciliari, Andrea Pirlo mantiene il silenzio pubblico, ma il gesto di bloccare i fondi al figlio è eloquente. È la reazione di un padre che ha scelto di mettere un freno netto, nonostante il legame affettivo, pur di proteggere Nicolò da un contesto che potrebbe comprometterne il futuro.
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