Le mascherine chirurgiche utilizzate in questi mesi come dispositivo di prevenzione per il coronavirus non fanno bene all’ambiente. Uno studio belga svela il tempo di decomposizione.
Quanto tempo serve per la decomposizione di una mascherina? Purtroppo diverse centinaia di anni e a fare chiarezza sulla questione è uno studio del Dipartimento per l’ambiente marino del Servizio sanitario pubblico federale del Belgio. Il Paese sta affrontando la seconda ondata di contagi e anche qui preoccupa l’incremento dell’uso delle mascherine, spesso gettate in modo errato.
Il Belgio corre così ai ripari e punta su una campagna di sensibilizzazione spiegando ai cittadini che una mascherina chirurgica impiega ben 450 anni per decomporsi. Smaltire in modo errato questo tipo di rifiuti comporterà un gravissimo danno per l’ambiente e soprattutto per il mare che potrebbe ben presto riempirsi di questi presidi.
Questo non è però il primo allarme lanciato da ambientalisti e specialisti del settore, dato che già diversi mesi fa l’associazione francese Opération Mer Propre aveva messo in chiaro i gravi danni di questi presidi.
Opération Mer Propre ha spiegato che, continuando in questo modo, ben presto il mare avrà un nuovo inquilino: le mascherine. I presidi usati da quasi tutta la popolazione mondiale rischiano di finire in mare, se smaltiti male, andando così a superare per numero anche la popolazione di meduse.
Nel corso di questi primi mesi di pandemia vi sono già state diverse segnalazioni che hanno messo in chiaro come le mascherine siano dannose anche per gli animali che popolano i mari. Spesso è accaduto che, a causa di mascherine gettate in maniera errata, i poveri animali siano morti soffocati dopo aver per sbaglio ingerito uno dei presidi dispersi nell’ambiente.
Il Belgio per far fronte a questa situazione così grave ha deciso quindi di lanciare la campagna di sensibilizzazione «Il mare comincia in casa». La campagna mira a spingere le persone a gettare le mascherine utilizzate nei cestini oppure a usare mascherine lavabili e riutilizzabili. Proprio per questa ragione mette in chiaro il tempo di decomposizione di una mascherina chirurgica che rimane nell’ambiente ben 450 anni.
Il Servizio pubblico federale per la Salute belga spiega inoltre che questi rifiuti, che sono composti anche da guanti monouso e contenitori di gel, oltre che dalle mascherine, si aggiungono alle 8 tonnellate di plastica che ogni anno finiscono in mare.
Ai cittadini viene così ricordato che questo presidio non solo è dannoso per gli animali marini, ma anche per gli esseri umani. Si deve infatti sempre ricordare che microparticelle di plastica possono finire sulle nostre tavole proprio in questo modo: passando attraverso l’ingerimento di animali marini che a loro volta si sono cibati della nostra spazzatura, smaltita in modo errato.
Le mascherine devono quindi essere sempre smaltite in modo corretto, facendo attenzione a non disperderle nell’ambiente e soprattutto cercando di usare presidi lavabili e riutilizzabili, che risultano sicuri come le mascherine monouso.
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