La partita per la scalata ad RCS è ancora aperta. Cairo, dopo l’Opa di Bonomi e Co., ha diverse opzioni sul tavolo. Ecco cosa può succedere nei prossimi giorni.
Continua a tenere banco la partita per la scalata ad RCS. I contendenti sono divisi in due fazioni: da un lato Urbano Cairo, appoggiato da Intesa, e dall’altro Andrea Bonomi che invece ha il sostegno di Mediobanca, Diego Della Valle, UnipolSai e Pirelli.
La cordata degli azionisti guidati da Bonomi pochi giorni fa ha lanciato un’Opa da €0,7 ad azione per RCS, scavalcando così l’offerta di Cairo che prevede un Ops per un valore di €0,52 ad azione. Nell’attesa di un accordo tra gli istituti creditori di RCS per il rifinanziamento del debito, Cairo e Intesa stanno studiando una contromossa per surclassare l’offerta di Bonomi e soci.
Le ultime dichiarazioni dell’imprenditore piemontese e di Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa, lasciano pensare che qualcosa stia bollendo in pentola. Tuttavia, numerose case d’affari non si aspettano che Cairo possa migliorare l’offerta cash presentata dalla cordata di Bonomi. Ecco tutti i possibili scenari sulle future mosse dei contendenti di RCS.
RCS: partita ancora aperta tra pretendenti
La “battaglia” tra le due fazioni contrapposte per la scalata ad RCS prosegue. Dopo il lancio dell’Opa tutta cash di Bonomi, Mediobanca, Della Valle, UnipolSai e Pirelli che prevede anche la sottoscrizione di €150 mln per il futuro aumento di capitale, si attende la contromossa dell’altro offerente Urbano Cairo che ha il sostegno di Intesa SanPaolo.
La partita non è semplice vista la posta in ballo ma è possibile che Cairo pensi di presentare una controfferta dopo aver lanciato l’Ops da €0,53 ad azione.
RCS: le dichiarazioni di Bazoli e Cairo lasciano pensare ad una controfferta
Il presidente del Torino e Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa SanPaolo, nei giorni scorsi hanno rilasciato dichiarazioni che potrebbero far pensare ad un rilancio sull’offerta di Bonomi e soci.
Bazoli ha comunicato di non considerarsi sconfitto dopo il lancio dell’Opa dell’InvestIndustrial di Bonomi. Cairo invece ha detto di voler prima studiare approfonditamente l’offerta lanciata dagli azionisti di maggioranza di RCS.
RCS: le tre opzioni sul tavolo di Urbano Cairo
Quale può essere la mossa di Cairo? L’editore in realtà ha diverse opzioni sul tavolo.
La prima, forse la più probabile, è quella di non rilanciare l’offerta e far decidere al mercato quale sia tra le due proposte la migliore.
La seconda invece potrebbe essere quella di alzare l’offerta senza però cambiarne la struttura.Cairo potrebbe decidere di aumentare il concambio da 0,12 azioni Cairo per ogni RCS a 0,15-0,16. Questa ipotesi è la più probabile dopo quella di non fare rilanci.
La terza possibilità invece riguarda quella di includere un fondo di private equity a sostegno dell’iniziativa di Cairo. In questo modo, si potrebbe migliorare la struttura dell’Ops, magari aggiungendo una contropartita cash all’offerta in azioni.
Rumors parlavano della Sator di Matteo Arpe visto il suo passato coinvolgimento in operazioni nell’editoria anche se la stessa società ha già smentito ogni interessamento.
RCS: Akros e Intermonte sostengono l’offerta di Bonomi
RCS ha reso noto di aspettarsi il semaforo verde dalle banche creditrici per il rifinanziamento del debito entro il 7 giugno mentre entro il 28 maggio Cairo dovrebbe rendere noto il prospetto dell’Ops.
Intermonte reputa migliore l’offerta di Bonomi e soci così come banca Akros visto che l’offerta presentata da Cairo è molto lontana dal target price fissato dagli analisti delle due case d’affari.
RCS: i punti a favore di Cairo e Bonomi, sarà il mercato a decidere
C’è da chiedersi se acquistare RCS sia effettivamente un affare. Il gruppo negli ultimi anni ha bruciato €1,3 miliardi e nonostante le cessioni di asset per €350 mln, il gruppo editoriale ha ancora un debito di oltre €400 mln, si necessita quindi di una migliore gestione.
Cairo in tal senso potrebbe rappresentare la scelta migliore in quanto imprenditore del settore con buoni risultati che gode del sostegno del maggiore creditore del gruppo RCS: Intesa.
Dall’altro lato però, Bonomi ha alle spalle una carriera di successo con ottime performance di rendimento e il fatto di avere il sostegno gli azionisti “di peso” del gruppo editoriale è la conferma che i grandi soci sono pronti a mettere apposto la gestione di RCS.
In attesa di novità, il mercato sembra reputare plausibile un rilancio di Cairo: al momento le azioni RCS scambiano ad un +1,26% a quota €0,725, prezzo superiore all’offerta di Bonomi&Co.
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