ROC: significato, formula di calcolo, segnali di acquisto e vendita. Ecco la guida completa che spiega come interpretare e come fare trading con questo indicatore di momentum
L’indicatore Rate of Change (ROC) è un indicatore di momentum che misura la percentuale di variazione di prezzo che intercorre tra due intervalli di tempo.
Molto utilizzato nell’analisi tecnica tradizionale per identificare un trend e individuare le situazioni di ipercomprato e ipervenduto in un mercato, l’indicatore ROC in sostanza rappresenta l’indicatore Momentum espresso in forma percentuale.
Vediamo nel dettaglio cos’è e come ci calcola l’indicatore ROC.
Rate of Change (Roc): cos’è?
Per prima cosa precisiamo che il Roc è un indicatore e non un oscillatore. Infatti il ROC, in qualità di indicatore, non è limitato da livelli superiori e inferiori, come invece avviene per gli oscillatori, i quali oscillano tra due livelli definiti (solitamente 0-100).
Il ROC, come la stragrande maggioranza degli strumenti di analisi algoritmica, è strettamente legato al prezzo, in particolare al prezzo di chiusura. Quando i prezzi aumentano, i valori dell’indicatore rimangono sopra la linea dello zero (zero-line), indicando un momentum positivo. Al contrario, quando i prezzi scendono, l’oscillatore si muove sotto la linea zero, indicando un momentum negativo.
Anche se non vi è alcun limite all’escursione dell’indicatore, dunque dell’intensità del momentum, si possono considerare come “limiti” quei valori storici (massimi o minimi) ai quali solitamente l’indicatore inverte la sua direzione.
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Indicatore ROC: metodo di calcolo
La formula di calcolo del ROC mette in relazione il prezzo corrente di un asset con gli «n» periodi precedenti. Più precisamente:
Indicatore ROC: come usarlo e significati operativi
In analisi tecnica, l’indicatore ROC si usa per identificare un trend, la sua “spinta” direzionale (momentum) e per individuare situazioni di ipercomprato e ipervenduto.
Come quasi tutti gli indicatori di momentum, il ROC è centrato sulla linea dello zero ed i segnali di acquisto e vendita avvengono in concomitanza di:
- attraversamento dello zero
- divergenze
- individuazione di situazioni di eccesso: ipercomprato ed ipervenduto
I segnali generati dall’attraversamento dello zero sono molto sensibili ai picchi improvvisi di prezzo, tuttavia sono molto utili per interpretare il trend generale di un asset (momentum positivo sopra lo zero, negativo sotto).
Intuitivamente, già osservando la formula per il calcolo del ROC, si può facilmente notare che quando l’indicatore rimane nella sua area positiva (sopra lo zero) significa che il prezzo del sottostante oggetto di analisi continua ad apprezzarsi. Al contrario quando i valori del ROC stazionano nella sua area negativa (sotto lo zero) indicano che i prezzi del sottostante stanno continuando a deprezzarsi.
Nel ROC gli intervalli di tempo più indicati a riconoscere le fasi di ipercomprato ed ipervenduto sono i 12 periodi per il breve termine ed i 25 giorni per il medio o lungo termine. Tuttavia, come per altri indicatori di questo tipo, è consigliato non aprire immediatamente una posizione sul segnale e attendere o l’effettiva inversione del trend o un’ulteriore conferma della stessa da parte di un ulteriore indicatore.
Indicatore ROC: ipercomprato e ipervenduto
Dal momento che l’indicatore ROC non ha, come precedentemente spiegato, livelli limite sia superiore che inferiore, le aree di ipercomprato e ipervenduto potrebbero essere calcolate in modo empirico sulla base delle indicazioni passate (livelli minimi e massimi storici segnati dall’indicatore).
Ma proprio per questo motivo questo tipo di metodo è meno oggettivo e più soggetto a falsi segnali. Inoltre i livelli storici di eccesso sia al rialzo che al ribasso, possono variare nel corso del tempo, dipendentemente dalla volatilità e dalla forza del trend in atto, e sono comunque differenti tra asset ed asset.
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