Reddito di cittadinanza: in arrivo l’assegno di ricollocazione, le indicazioni Anpal

Teresa Maddonni

20 Gennaio 2020 - 09:46

Per l’assegno di ricollocazione riservato ai beneficiari del reddito di cittadinanza arrivano le indicazioni di Anpal ai Cpi e altri enti erogatori.

Reddito di cittadinanza: in arrivo l’assegno di ricollocazione, le indicazioni Anpal

Per i percettori del reddito di cittadinanza è in arrivo l’assegno di ricollocazione. A confermarlo qualche giorno fa un avviso di Anpal che ha inviato, sulla base della delibera del Consiglio di amministrazione n. 23/2019, alcune disposizioni agli enti erogatori dell’AdRRdc.

L’assegno di ricollocazione è destinato ai beneficiari del reddito di cittadinanza che stipulano il Patto per il Lavoro ed è pensato per agevolare il reinserimento lavorativo degli stessi.

Intanto ANPAL conferma la fine dell’erogazione dell’assegno di ricollocazione per i disoccupati con Naspi, fatto salvo le prestazioni per l’AdR Naspi già in corso che “continueranno secondo le regole, le modalità operative e l’uso dei sistemi informativi”.

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: indicazioni Anpal

Per il reddito di cittadinanza Anpal con l’avviso pubblico di gennaio 2020 ha dato indicazioni ai soggetti erogatori dell’assegno di ricollocazione secondo quanto già stabilito dalla delibera 23/2019 e ancor prima dalla Legge 26/2019.

In particolare Apal si rivolge alle Regioni, Cpi o altri enti accreditati a livello nazionale o regionale ai servizi per il lavoro. Attraverso il portale MyAnpal (servizio “Gestione Bandi”) “il soggetto erogatore che abbia già manifestato il proprio interesse in relazione ad altre tipologie di assegno di ricollocazione è automaticamente abilitato all’erogazione dell’AdRdC”.

L’avviso stabilisce che i Cpi sono automaticamente abilitati all’erogazione dell’assegno di ricollocazione ed è compito delle Regioni o Agenzie regionali per il lavoro comunicare, entro il 28 gennaio ad Anpal l’eventuale esclusione di alcuni centri.

I soggetti erogatori dell’”Assegno di ricollocazione a regime” sono infatti già abilitati all’erogazione dell’AdR per il Reddito di cittadinanza. Le modifiche possono avvenire sempre e comunque attraverso il portale MyAnpal. Ma vediamo come funziona l’assegno di ricollocazione per i beneficiari del reddito di cittadinanza e gli importi.

Reddito di cittadinanza e assegno di ricollocazione: ecco come funziona

Per i beneficiari del Reddito di cittadinanza è stato introdotto l’assegno di ricollocazione erogato presso Cpi e altri enti accreditati. Ma come funziona?

In questa fase 2 del reddito di cittadinanza per la ricerca attiva del lavoro, i soggetti beneficiari vengono convocati dai Cpi per sottoscrivere il Patto per il Lavoro.

In particolare, l’assegno di ricollocazione, necessario per la ricerca del lavoro del beneficiario, viene riconosciuto automaticamente da Anpal con la sottoscrizione del Patto.

Entro 30 giorni l’AdRRdc viene riconosciuto e sempre entro 30 giorni il beneficiario deve comunicare presso quale ente erogatore vuole avviare il percorso di assistenza alla ricerca del lavoro che ha la durata di 6 mesi ed è prorogabile per altri 6.

Il beneficiario è tenuto a partecipare a tutte le attività proposte dall’ente erogatore pena la decadenza del reddito di cittadinanza. L’assegno di ricollocazione va da un minimo di 250 euro a un massimo di 5.000 euro e varia in base al tipo di contratto con il quale verrà assunto il beneficiario del reddito di cittadinanza e all’indice di profilazione a esso attribuito.

L’assegno di ricollocazione, anche se è una cifra in denaro, non viene corrisposta direttamente al soggetto che percepisce il reddito di cittadinanza, ma all’ente che lo ha assistito nella ricerca attiva del lavoro e quindi nella ricollocazione.

Per maggiori informazioni sull’assegno di ricollocazione, cos’è e come funziona, rimandiamo a un articolo di Money.it.

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