Nata a Genova poco più di dieci anni fa, oggi Renergetica opera con successo in Italia, Cile, Stati Uniti e Colombia. Il presidente Davide Sommariva ci racconta i segreti del successo
Fra i leader indiscussi nel mercato delle energie prodotte da fonti rinnovabili in Italia e nel mondo, Renergetica continua a ritagliarsi fette di mercato interessanti.
La società genovese la scorsa settimana ha comunicato di essersi aggiudicata il bando internazionale emesso da TANESCO (Tanzania Electric Supply Company Limited) avente ad oggetto servizi di consulenza per lo sviluppo di una rete ibrida (solare/eolica/diesel) in Mafia Island (Tanzania).
Abbiamo parlato di questo e altri progetti con il presidente del gruppo Renergetica, Davide Sommariva.
Chi è Renergetica?
Renergetica viene costituita a Genova nel 2008 e diventa PMI Innovativa nell’ottobre 2016. Come gruppo opera nel settore delle energie rinnovabili in qualità di Developer, IPP e società di ingegneria, coprendo tutte le attività della value chain a esclusione dell’EPC. In buona sostanza ciò che costruiamo entra nei bilanci dei nostri clienti, grandi utility (clienti industriali) e fondi d’investimento (clienti finanziari), sottoforma di goodwilll. Renergetica crea valore facendo landpicking: individuiamo terreni, ci occupiamo dell’iter autorizzativo e delle connessioni per poi costruire impianti fotovoltaici o eolici che poi vengono ceduti tramite società veicolo (SPV) ai nostri clienti finali.
In quali settori e aree geografiche siete presenti?
Negli anni Renergetica ha sviluppato un importante track-record di sviluppo e competenze in tutti i segmenti delle energie rinnovabili (in particolare fotovoltaico, eolico, mini-idro e biomasse). Oggi siamo attivi in Italia, Cile, Stati Uniti e Colombia. Grazie alle nostre 4 sedi internazionali Renergtica garantisce un orario di lavoro su più fusi orari, ossia 12 ore di lavoro continuo. Per questo nella nostra azienda è molto importante lavorare con file condivisi ed interscambio continuo di informazioni.
Il 2018 è stato un anno importante per Renergetica, come si è chiuso?
Nel 2018 Renergetica ha realizzato ricavi pari a 6,6 milioni di euro. Siamo soddisfati anche della gestione caratteristica dell’azienda: abbiamo chiuso il 2018 con Ebitda margin pari al 44% e Ebit margin al 23%. In termini di aspettative il 2018 ha superato le stime che i tre analisti che coprono l’azienda avevano formulato. Per il 2019 confermiamo di aspettarci un incremento di fatturato grazie al fatto che ad oggi riteniamo di essere fra i migliori e più sviluppati operatori del settore: in 10 anni di lavoro non abbiamo mai sbagliato una due diligence.
Qual è il vostro segreto?
Noi facciamo operazioni come se il prodotto finale una volta valorizzato dovesse rimane nei nostri portafogli. In realtà a volte questo succede: oggi abbiamo nel nostro portafoglio 3 megawatt per un totale di 4 impianti. L’altro segreto è quello di essere una PMI Innovativa e al tempo stesso internazionale: direi che siamo una “multinazionale tascabile”: più del 60% del nostro fatturato viene dall’estero. Ecco, i nostri plus nostro l’internazionalizzazione e il fatto di essere quotati in Borsa (dallo scorso anno).
Perché la quotazione è un valore aggiunto per Renergetica?
Ci siamo quotati ad agosto 2018 e riteniamo che da allora il mercato ci abbia premiato. Essere quotati significa avere un ottimo biglietto da visita per chi come noi deve sedersi al tavolo delle trattative con importanti multinazionali e player di alto livello. Sapere che esiste un codice etico aziendale, esistono bilanci certificati e trasparenza verso gli stakeholder offre maggior sicurezza ai nostri clienti, siano esse operatori industriali o finanziari. Nel nostro settore accade spesso che il developer sia locale (poco internazionalizzato) e di piccole dimensioni. Ad esempio uni studio di ingegneria aggressivo ma che non ha competenze legali, oppure è un soggetto che opera nel real estate ma non ha competenze ingegneristiche. Noi invece garantiamo tutte queste qualità insieme.
Chi è il compratore ideale dei vostri impianti?
Una volta erano prevalentemente player industriali operanti nel settore utility, l’Enel o l’Edison di turno. In questo momento storico, dove i tassi d’interesse sono bassi e c’è incertezza a livello internazionale molti player finanziari vedono nel settore fotovoltaico o eolico una fonte di ricavi poco volatili. Oggi quindi il contesto è cambiato e vediamo una prevalenza di operatori finanziari, soprattutto in un mercato molto attivo come quello Usa.
Quale trend e quali prospettive per il mercato delle fonti rinnovabili?
La fonte rinnovabile di energia che oggi va per a maggiore è il fotovoltaico perché il sole c’è sempre. L’eolico necessita di una fase di studio preliminare del vento che può occupare anche 1 o 2 anni. Il fotovoltaico inoltre è più semplice da installare. Le previsioni 2018-2022 per i mercati dove siamo, ossia Usa, Cile, Colombia e Italia (dove si sta ricominciando a vedere interesse per impianti di nuova costruzione), vedono un incremento del 66% rispetto all’installato la cui preponderanza da impianti di grosse dimensioni è di circa 56 gigawatt di nuovo installato. La parte da leone la faranno gli Stati Uniti, per i quali sarà nell’ordine di 30-40 gigawatt e una parte interessante il Cile (previsto raddoppio del fotovoltaico installato). In Italia è previsto un aumento in assenza di incentivazione del 10%.
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