Riavere i soldi delle tasse: come chiedere l’istanza di rimborso?

Simone Traversa

27 Gennaio 2016 - 16:45

Rimborso dei soldi versati per tasse non dovute, o per pagamenti di importi maggiori di quelli richiesti: ecco come presentare istanza

Riavere i soldi delle tasse: come chiedere l’istanza di rimborso?

Avete dato al fisco più soldi di quanti ve ne abbia chiesti? Avete versato l’importo di una tassa dal cui pagamento avete scoperto eravate esentati?

Non temete, quei soldi non sono persi.

C’è la possibilità rimediare ai propri errori e chiedere il risarcimento delle somme versate e non dovute. Per farlo bisogna presentare l’istanza di rimborso in formato cartaceo, mentre enti e modalità variano a seconda delle imposte per le quali si fa richiesta di rimborso. Vediamole insieme.

Istanza di rimborso: come farla?

Nell’istanza di rimborso dovrete spiegare le ragioni per le quali la presentate, oltre ad allegare le prove dei versamenti effettuati o delle ritenute subite.

In caso la vostra istanza venisse respinta avete la possibilità di presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale competente entro 60 giorni dall’avviso del rifiuto.

Per controversie fino a 20.000 euro va presentata alla Commissione tributaria anche la domanda di mediazione: senza di essa la procedura viene bloccata.

Se entro 90 giorni non si riceve alcuna comunicazione vuol dire che la domanda è stata rifiutata. Si può allora ricorrere a un giudice tributario, ma i tempi si allungano: il termine della prescrizione è di 10 anni.

Istanza di rimborso: entro quando presentarla?

Non c’è una scadenza fissa per la presentazione dell’istanza di rimborso per le tasse non dovute. Questa varia da tassa a tassa.

Vediamo nello specifico di ogni imposta quali sono i termini entro i quali presentare istanza:

  • 5 anni per le imposte locali come Imu, Tasi e Tari;
  • 4 anni per il rimborso di ritenute e versamenti di imposte dirette come Irpef e Ires;
  • 3 anni per il rimborso delle imposte indirette quali imposte di registro, successione o donazione, bollo;
  • 2 anni se non specificato diversamente, come per l’IVA.

Istanza di rimborso: a chi presentare domanda?

Come per le scandenze, anche per quanto riguarda i luoghi a cui presentare istanza cambiano da caso a caso.

Ci sono tre possibili casi:

  • Imposte dirette: il rimborso va chiesto all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente per il contribuente al momento della dichiarazione dei redditi;
  • Imposte indirette: all’ufficio dove è stato registrato l’atto o la successione;
  • Imposte locali: all’Amministrazione comunale a cui si è versato il tributo.

Rimborso delle tasse non dovute: come avviene?

Qualora vi venisse riconosciuto il diritto al rimborso, i soldi che avete versato ingiustamente vi verranno accreditati direttamente sul vostro conto corrente (bancario o postale) di cui avrete provveduto a comunicare gli estremi o attraverso l’istanza di rimborso o attraverso il canale Fisconline dell’Agenzia delle Entrate.

In caso non aveste fornito le coordinate del vostro conto allora:

  • se il rimborso non supera i 999,99 euro l’Agenzia invita il contribuente a presentarsi in un qualsiasi ufficio postale;
  • se l’importo è maggiore ai 999,99 euro, ma inferiore ai 51.645,69 euro, il contribuente viene invitato a comunicare i dati del suo conto attraverso un modello da compilare e consegnare in Posta;
  • se si tratta di importi superiori ai 51.645,69 o di rimborsi dei soli interessi, il risarcimento avviene esclusivamente tramite accredito su conto corrente bancario o postale.

Da quando decorrono i termini per l’istanza di rimborso?

Per quanto riguarda i termini dell’istanza di rimborso vi sono anche in questo caso tre possibilità a seconda del tipo di imposta per la quale si fa domanda.

1) Acconti di imposta

Se l’acconto versato è superiore al totale dovuto il termine per l’istanza di risarcimento decorre dal versamento del saldo; se l’acconto versato non era dovuto o non era dovuto in quella misura già nel momento in cui è stato pagato oppure non era applicabile la disposizione in base alla quale è stato pagato, il termine scatta dal versamento dell’acconto.

2) Agevolazioni fiscali
Se avete versato un’imposta senza tenere conto di un’agevolazione a cui avevate diritto, dal momento che il risarcimento può partire solo al termine delle procedure di verifica da parte dell’amministrazione finanziaria, il termine di due anni per la richiesta di rimborso decorre dal momento della conclusione delle procedure di verifica; nel caso invece l’agevolazione fosse stata introdotta da una norma con effetto retroattivo, il termine per la richiesta di rimborso scatta dall’entrata in vigore della norma

3) Norme fiscali illegittime
Se la Corte Costituzionale dichiara illegittima una norma che regola tasse e contributi, il termine per chiedere il rimborso delle somme versate decorre dalla data della sentenza; non così se la dichiarazione di illegittima proviene dalla Corte di giustizia europea, in questo caso vale la norma generale per la quale il termine per la richiesta decorre dalla data di versamento.

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