Riforma fiscale 2021, per quanto sia necessaria, ad oggi le priorità del Governo devono essere altre: ecco i dettagli dell’intervista di Money.it al professore ed ex ministro dell’economia Giulio Tremonti.
Riforma fiscale 2021: necessaria, ma non è la priorità in questo momento storico. Questa è l’opinione del professore Giulio Tremonti, intervistato da Money.it il 30 ottobre in diretta sul nostro canale Youtube.
Giulio Tremonti, Ministro delle Finanze nel governo Berlusconi I e Ministro dell’Economia e delle Finanze nei governi Berlusconi II, Berlusconi III e Berlusconi IV, ha affrontato vari argomenti durante l’intervista, spaziando dall’attualità all’economia, fino alla necessità di una riforma fiscale.
Oltre ai temi squisitamente economici, come l’utilizzo del MES, il professore Tremonti si è soffermato sul concetto storico della parola “riforma”, e di come questo termine si riferisca a un cambiamento molto forte nella storia.
I lavori sull’Irpef che il Governo sta facendo in queste (concitate) settimane non si può, quindi, definire riforma, ma si può parlare invece di adattamenti o manovre.
Riforma fiscale 2021: oggi ci sono altre priorità. L’intervista a Giulio Tremonti
L’intervista al professore ed ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha toccato vari temi economici e fiscali. Per quanto riguarda la riforma fiscale, di cui si parla da settimane ma la discussione è ovviamente stata messa in stand-by visto l’insorgere di una seconda ondata di contagi.
Senza dubbio ci troviamo nel bel mezzo di un momento storico in cui le priorità del Governo vengono messe a dura prova: non lasciare che si blocchi l’economia da un lato, e proteggere la salute dei cittadini dall’altro.
Al centro di questo delicato equilibrio si pone la riforma fiscale, certamente necessaria secondo l’opinione del professore Tremonti, ma non prioritaria in questo momento.
Molto interessante è stato l’excursus storico che l’ex ministro ha fatto durante l’intervista sull’evoluzione fiscale dal 1973 a oggi.
Nel 1973 c’è stata una vera e propria riforma: fu introdotta l’IVA per entrare nell’Unione Europa, che nasceva proprio in quegli anni:
“Una riforma in linea con la realtà che cambiava profondamente.”
Nel 1994, come ministro, fece un libro bianco, un tentativo per allineare il sistema fiscale alla modernità “dalle persone alle cose”. Il Governo Berlusconi del ’94, però, cadde dopo un mese dall’inizio di questo progetto.
Nel 2001, di nuovo al Governo, l’ex ministro si è rimesso al lavoro sulla riforma dell’Irpef: fu introdotta la no tax area e fu avviato un modulo di riduzione delle imposte, per un abbattimento fiscale di 10 miliardi di euro. Dopo poco tempo però ha abbandonato il Governo.
Con la crisi del 2008 poi si è fermato tutto in Europa: nessun Paese dell’Unione, da allora, ha fatto riforme fiscali. Questo perché in tempi di crisi le priorità di un Governo cambiano, diventano altre.
Per quanto sia necessaria, dunque, una riforma fiscale del sistema tributario attuale, vista la situazione di crisi economica figlia dell’epidemia globale da COVID-19, secondo l’ex ministro Tremonti non si tratta di una delle priorità di questo Governo.
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