Revocato l’incarico di Roberto Battiston come presidente dell’Associazione Spaziale Italiana: scoppia una nuova polemica tra Lega e Movimento 5 Stelle.
Roberto Battiston non è più il presidente dell’ASI - Agenzia Spaziale Italiana - visto che il Ministero dell’Università e della Ricerca, presieduto dal leghista Marco Bussetti, gli ha revocato l’incarico.
Una decisione inaspettata sia per Battiston - il quale ha dichiarato davanti ai suoi ormai ex dipendenti di “andarsene a testa alta” - che per il Movimento 5 Stelle visto che lo stesso Di Maio a poche ore dell’annuncio della revoca dell’incarico al presidente dell’ASI ha dichiarato che “l’allontanamento non era concordato e che ci saranno conseguenze”.
Da parte sua il MIUR si giustifica dicendo che questa decisione è arrivata dopo un’attenta verifica sulle attività che l’Agenzia Spaziale Italiana avrebbe svolto negli ultimi mesi e in piena “attuazione delle norme di legge”. A tal proposito il Miur fa notare che il secondo incarico a Battiston è stato firmato lo scorso 7 maggio da una ministra (la Fedeli, ndr) facente parte di un Governo che ormai aveva perso la fiducia degli italiani e che per questo agiva in ordinaria amministrazione.
Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato da fonti interne al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, la nomina di Battiston come presidente dell’ASI non è stata sottoposta al parere preventivo e obbligatorio del Comitato interministeriale per le politiche relative all’aerospazio (introdotto dalla legge 7/2018 entrata in vigore lo scorso gennaio).
Battiston non è più presidente dell’ASI: le reazioni
Insomma, la decisione di allontanare Battiston sarebbe del tutto legittima, ma allo stesso tempo sono in molti coloro che non sanno darsi una spiegazione del perché.
Basti vedere tutti gli attestati di stima nei confronti di Battiston che nelle ultime ore si sono moltiplicati: ad esempio, l’ex Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli - colei che ha firmato il rinnovo dell’incarico come presidente dell’ASI - lo ha definito come un “professionista eccellente per le sue capacità riconosciute a livello internazionale”, mentre Jan Worner - direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) si è detto molto dispiaciuto manifestando tutto il suo “apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni”.
Da parte del centrodestra, invece, sono arrivati apprezzamenti per la decisione del MIUR; ad esempio Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia ha definito come “un atto dovuto” la revoca dell’incarico all’ormai ex presidente dell’ASI visto che alla sue “spalle ha la disastrosa gestione di un centro di eccellenza come il CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali)”.
Nel frattempo cominciano ad esserci delle voci sul suo possibile sostituto: secondo le indiscrezioni la scelta del Governo (Movimento 5 Stelle permettendo) dovrebbe ricadere sull’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, il generale Pasquale Preziosa.
Una scelta che rappresenterebbe una vera e propria “rottura” con la precedente amministrazione Battiston, nonostante i risultati ottenuti in questi anni siano davvero notevoli.
Chi è Battiston e l’attività come presidente dell’ASI
Nato a Trento nel 1956 Battiston è ordinario di fisica sperimentale per l’Università di Trento.
Il suo percorso di studi è di tutto rispetto: dopo una laurea in Fisica conseguita presso la Normale di Pisa si è perfezionato in Francia, all’Ecole Normale Superieure per poi conseguire il dottorato - nel 1982 - presso l’Università parigina Parigi IX, Orsay.
Da oltre 20 anni è attivo nel settore spaziale; si segnala, ad esempio, una sua ricerca fatta insieme al Nobel Samuel Ting che ha portato alla realizzazione dell’esperimento AMS (Alpha Magnetic Spectrometer) “cacciatore di antimateria” che dal 2011 è installato all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale.
Pensate che a Battiston è stato anche dedicato un asteroide scoperto nel 1996, denominato appunto come 21256 Robertobattiston.
Il suo contributo alla ricerca nel settore spaziale quindi è notevole, così come lo sono i risultati raggiunti nel corso della sua presidenza all’ASI.
Qui è stato presidente dal 16 maggio 2014, quando venne nominato dall’allora Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, raggiungendo diversi obiettivi ambiziosi.
A detta di tutti, infatti, il settore della space economy, di cui l’ASI è assolutamente il nodo strategico, nel segmento Made in Italy ha conosciuto una crescita notevole dal 2014 al 2018, con un incremento occupazionale del 3% e con quasi 6300 lavoratori specializzati.
Ad essere aumentate sono anche le PMI - da 476 a 578 - nonostante la fetta principale di occupati e fatturato resti concentrata specialmente nelle grandi aziende (come ad esempio del Gruppo Leonardo e delle sue joint venture Telespazio e Thales Alenia Space).
Per non parlare poi dei risultati raggiunti dal nostro Paese in campo internazionale, con l’Italia che ad esempio nell’ambito dei programmi della Commissione europea ha ricevuto - nel quadriennio 2014-2017 - un ritorno di 276 milioni di euro, segnando un +4% rispetto all’investimento iniziale.
Ottimo anche il ritorno di 170 milioni di euro (+1,12%) nell’asse con l’Agenzia Spaziale Europea di cui il nostro Paese, con un investimento di 2 miliardi di euro nello stesso periodo, è il terzo principale contributore.
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