Russia: divieti sulle criptovalute in vista?

Gabriele Stentella

24 Gennaio 2022 - 19:30

La banca centrale russa punta nuovamente il dito contro le criptovalute e raccomanda l’introduzione di divieti specifici.

Russia: divieti sulle criptovalute in vista?

In Russia le criptovalute continuano a essere oggetto dell’offensiva portata avanti dalla Banca Centrale di Russa, che la scorsa settimana ha presentato una serie di proposte per limitare il mining di Bitcoin e altre valute digitali e l’offerta al pubblico d’investimenti aventi in oggetto i crypto asset.

Già lo scorso anno la governatrice della banca centrale russa Elvira Nabiullina aveva in più occasioni fornito un parere negativo nei confronti dell’istituzionalizzazione delle criptovalute, in quanto tali strumenti rappresenterebbero una minaccia alla stabilità finanziaria del Paese. Nonostante i numerosi moniti, il governo russo non ha ancora adottato alcun tipo di regolamentazione sulle crypto, e molti osservatori pensano che in Russia non si arriverà mai a una stretta paragonabile a quella cinese.

Criptovalute: la banca centrale russa insiste sui divieti

La scorsa settimana i portavoce della banca centrale russa hanno presentato, nel corso di una conferenza stampa ufficiale, i risultati emersi dal rapporto intitolato “Criptovalute: tendenze, rischi, misure”, nel quale si evidenziavano le similitudini tra il mercato delle crypto e uno schema piramidale. Nello specifico, si poneva l’accento sulla natura altamente speculativa degli investimenti in crypto asset, i quali non sono soggetti alle normative previste per le società quotate nei mercati regolamentati.

La banca centrale ha poi espressamente criticato l’operato delle mining farm, dato che il consumo energetico correlato all’estrazione di Bitcoin sta provocando gravi malfunzionamenti sulle infrastrutture energetiche russe. Si ricorda che la Russia è il terzo Paese in termini di volumi di mining, preceduto da Kazakistan e Stati Uniti.

La direttrice del Dipartimento per la stabilità finanziaria della Banca di Russia Elizaveta Danilova ha spiegato che la banca centrale non intende, almeno per il momento, seguire l’esempio della Cina. Ne segue che i divieti sulle valute digitali dovrebbero colpire solamente determinate attività, al contrario di quanto inizialmente ipotizzato da molti osservatori internazionali.

Quali provvedimenti potrebbero essere adottati?

È verosimile che le restrizioni auspicate dalla banca centrale andranno a colpire esclusivamente le banche e le società finanziarie che propongono alla clientela investimenti o servizi per il pagamento in token digitali. Anche l’operato dei miner potrebbe essere soggetto a limitazioni, mentre non sarebbero previste sanzioni per chi detiene crypto o prende parte alla loro negoziazione sugli exchange.

Ovviamente le proposte della Banca Centrale di Russia saranno soggette all’approvazione da parte della Duma, all’interno della quale si trovano molte personalità politiche che sono da sempre favorevoli all’impiego delle valute digitali nella vita quotidiana.

È opinione diffusa che le critiche della Banca Centrale di Russia nei confronti di Bitcoin e le altcoin nascondano dietro di loro un altro fine: favorire lo sviluppo del Rublo digitale, la cui adozione da parte dei russi rischia di essere compromessa dalla popolarità delle crypto tradizionali.

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