A pochissimi giorni dal via libera al Progetto Italia l’agenzia americana ha tagliato il rating di Salini Impregilo da BB+ a BB motivando il provvedimento con ragioni di tipo finanziario
Intervento a gamba tesa di Fitch su Salini Impregilo.
A pochissimi giorni dal via libera al Progetto Italia l’agenzia americana ha tagliato il rating di Salini Impregilo da BB+ a BB motivando il provvedimento con ragioni di tipo finanziario. Così l’agenzia di rating sull’azienda italiana impegnata a dar vita al campione nazionale nel campo delle costruzioni:
«La ragione del declassamento del rating di Salini Impregilo è l’indebolimento del profilo finanziario provocato da una discesa della redditività e da un aumento del capitale circolante».
L’outlook negativo invece riflette le incertezze e i rischi di esecuzione legati al salvataggio di Astaldi, operazione necessaria per la messa a punto del Progetto Italia.
Agenzie di rating contro Progetto Italia?
Pur evidenziando che l’accordo su Progetto Italia non è stato ancora raggiunto e la struttura di finanziamento non è ancora in vigore, Fitch prevede un impatto moderato sul profilo finanziario e di business di Salini Impregilo.
Ma Fitch non è l’unica agenzia di rating ad essersi pronunciata in maniera negativa sul rating di Salini Impregilo e le conseguenze del Progetto Italia. A marzo anche S&P ha ridotto il rating sul debito di Salini Impregilo da BB a BB-, con outlook negativo. Una decisione che era stata anticipata già a dicembre a Money.it da Renato Panichi, Senior Director Corporate Ratings di S&P Global Ratings.
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Salini aveva infatti stigmatizzato il provvedimento: «era un giudizio previsto considerato che eravamo sotto credit watch».
Si potrebbe quindi avere un ulteriore downgrade in caso di iniezione di liquidità e/o necessità di capitale circolante più elevati del previsto per Salini Impregilo? Probabile, almeno secondo il report di Fitch.
Conto alla rovescia per Progetto Italia
Intanto domani, venerdì 12 luglio, è la data limite fissata dal Tribunale di Roma per il deposito del piano concordatario definitivo su Astaldi, passo fondamentale per la messa a punto del Progetto Italia che sotto la regia di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) dovrebbe dar vita al campione nazionale delle costruzioni.
Non tutti i costruttori italiani, anche quelli non coinvolti nel Progetto, sono però d’accordo. Ieri ANCE, l’associazione nazionale dei costruttori edili, ha espresso preoccupazione in quanto «Progetto Italia non garantisce la tutela della concorrenza e del mercato».
Ad oggi i player che dovrebbero prender parte alla partita Progetto Italia, salvo cambi di gioco dell’ultimo minuto sono, oltre a Cassa Depositi e Prestiti, Salini Impregilo, Caltagirone, Astaldi, Condotte, CMC Ravenna. Il progetto dovrebbe portare a un colosso da una settantina di miliardi di euro di fatturato.
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