Il colosso petrolifero saudita ha ufficialmente battuto il record precedente, detenuto dall’e-commerce Alibaba
A $25.6 miliardi, quella di Saudi Aramco è l’IPO più grande della storia. Il colosso petrolifero del regno saudita ha stabilito un prezzo di 32 riyal (7,69 euro) per azione, al massimo del range fornito precedentemente. Ciò ha permesso alla compagnia di superare l’offerta pubblica da record di Alibaba del 2014 (25 miliardi).
La notizia, data con un comunicato dalla società, arriva mentre i Paesi dell’Opec stanno decidendo se tagliare la produzione per spingere i prezzi del petrolio verso l’alto.
L’IPO di Aramco supera quella di Alibaba
La valutazione di mercato di Aramco, così, si attesta a 1.700 miliardi, molto al di sopra di Apple che fino ad oggi era la società quotata più grande. Il valore è comunque molto al di sotto dei 2 mila miliardi previsti inizialmente dal principe Mohammed bin Salman.
Saudi Aramco ha fatto affidamento su investitori locali per vendere 1.5% di quota per attirare quelli stranieri. Secondo Reuters, Aramco potrebbe anche mettere sul piatto un ulteriore fetta, portando l’accordo a $29.4 miliardi.
Sperare di più è fuori dalla questione: i rischi politici, la mancanza di trasparenza e i timori sui cambiamenti climatici allontanano la possibilità di raggiungere i 100 miliardi al 5% di quota.
Aramco, la diversificazione del business
Obiettivo del principe ereditario è quello di raccogliere abbastanza liquidità da diversificare il business e creare nuovi posti di lavoro per una popolazione in crescita.
Secondo Monica Malik della Abu Dhabi Commercial Bank, “la somma dell’IPO è relativamente contenuta rispetto alle dimensioni dell’economia e ai fondi del medio termine richiesti per il piano di trasformazione”. Combinato con altre fonti di finanziamento, il capitale dovrebbe comunque bastare.
Per il 2020, Aramco ha annunciato dividendi per $75 miliardi, oltre cinque volte più di Apple. Investire nella compagnia saudita è comunque una scommessa sui prezzi del petrolio e sulla crescita della domanda di crude. Quest’ultima dovrebbe scendere nel 2025, quando le politiche green adottate in questi anni cominceranno ad avere effetti e le auto elettriche saranno sempre più diffuse.
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