La bilancia commerciale svizzera di ottobre è in attivo e i conti sono in miglioramento, ma la forza del franco abbatte l’export di molti settori. In programma l’immissione di 40 milioni per il turismo del Ticino
Molto bene l’export della Svizzera, i dati pubblicati nei primi minuti della mattinata riguardanti la bilancia commerciale del Paese elvetico hanno evidenziato come la differenza tra esportazioni e importazioni sia ancora in attivo, ma lo scenario non è così positivo per tutti i settori.
L’industria orologiera, storico cardine dell’economia svizzera, ha subìto una drastica riduzione delle esportazioni che oramai continua da quattro mesi a questa parte e questo trend negativo coinvolge anche altri importanti settori economici. In questo si riscontra la grande responsabilità della forza del franco svizzero, che di certo non favorisce le vendite.
Bilancia commerciale svizzera in attivo, i numeri
Il valore complessivo delle importazioni in Svizzera è aumentato dai 13.903 milioni di franchi ai 14.693 milioni, un incremento ad ottobre del 5,68%. Allo stesso tempo, le esportazioni sono cresciute in misura superiore, passando da un valore totale di 16.950 milioni di franchi ai 18.849 milioni, in salita dell’11,2%. Questo si traduce in un miglioramento della bilancia commerciale svizzera che supera addirittura le aspettative e si attesta ad un attivo di 4.156 milioni di franchi svizzeri.
Export svizzero, migliori e peggiori
In prima linea per trainare l’export della Svizzera ci sono i settori chimico e farmaceutico, che nell’insieme presentano un miglioramento del 3,4%. Altri settori sono invece in profonda crisi per quanto riguarda le esportazioni: il settore orologiero perde il 12,3%, il metallurgico il 12%, il settore dei macchinari industriali ed elettronici perde l’11,3% e in cima alla lista dei peggiori troviamo l’industria della carta e grafica che perde il 19%.
Il franco svizzero penalizza l’export, il piano del Ticino
La forza del franco svizzero è accusata di frenare l’industria del Paese, la valuta forte è tra i principali fattori delle difficoltà di molti settori economici di esportare i propri beni e servizi all’estero e, se gli affari vanno male in Europa e Nord America, la situazione è ancora peggiore in Asia: l’export ad Hong Kong ha subìto una frenata del 38,5%.
Il turismo è tra i primi a pagarne le spese e il governo ha in programma per il Ticino un piano di sviluppo turistico che possa tenere in moto il settore nonostante la forza del franco: per metterlo in pratica è prevista un’immissione nell’economia del cantone di circa 40 milioni di franchi dal 2016, la proposta sarà esaminata in questi giorni.
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