Tempi di pagamento per TFR e TFS degli statali: presentata una diffida al Governo e al Parlamento sulla base di quanto stabilito dalla Corte Costituzionale. Riduzione dei tempi in arrivo con il nuovo Esecutivo?
Tempi di pagamento per la buonuscita dei dipendenti pubblici: con il nuovo Governo - semmai ci sarà - appoggiato da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico potrebbero esserci importanti novità per TFR e TFS.
In queste ore, infatti, sui banchi della Presidenza del Consiglio è stata depositata una diffida al Governo e al Parlamento affinché l’Esecutivo possa attuare un’iniziativa volta a ridurre i tempi di pagamento della buonuscita per i lavoratori della Pubblica Amministrazione che accedono alla pensione.
Come noto, infatti, i tempi di liquidazione di TFR e TFS per gli statali sono piuttosto lunghi:
- in caso di pensionamento di vecchiaia bisogna attendere almeno 12 mesi;
- in caso di pensionamento anticipato i tempi si allungano fino a 24 mesi.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che la liquidazione viene pagata in tranche: solo quando l’importo non supera i 50.000€ vi è il pagamento in un’unica soluzione. In caso contrario l’erogazione avviene in due (qualora l’importo sia compreso tra i 50mila e i 100mila euro) o tre tranche annuali.
I dipendenti pubblici che accedono alla pensione, quindi, devono attendere almeno un anno per ricevere almeno la prima parte di quanto spetta loro a titolo di TFR o TFS; tuttavia da tempo i sindacati rivendicano un trattamento di maggior favore, chiedendo per gli statali gli stessi diritti riconosciuti ai dipendenti privati.
In tal senso si colloca la decisione del sindacato autonomo Confsal-Unsa di presentare una diffida al Governo, chiedendo che - alla luce degli ultimi sviluppi giurisprudenziali - venga approvato un provvedimento adeguato alla riduzione dei tempi di pagamento della liquidazione. Una decisione che dovrà spettare al prossimo Governo incaricato, il quale potrebbe formarsi già nei prossimi giorni (nel caso in cui le trattative tra PD e M5S per un Conte Bis vadano a buon fine).
Tempi di pagamento TFR-TFS dipendenti pubblici: cosa dice la giurisprudenza
Il sindacato autonomo Confsal-Unsa ha preso la decisione di diffidare Governo e Parlamento dopo aver letto quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nella sentenza 159/2019, depositata lo scorso 25 giugno, dove si legge che:
Le indennità di fine rapporto comunque denominate assumono il carattere di retribuzione differita e come tali devono assicurare le finalità previste dall’articolo 36 della Costituzione.
Queste, quindi, devono garantire sia al lavoratore che alla sua famiglia “un’esistenza libera e dignitosa”. D’altronde, come spiegato dalla Corte Costituzionale nella sopracitata sentenza, questa si prefigge di accompagnare il lavoratore nella delicata fase di uscita dalla vita lavorativa attiva ed è per questo che vengono corrisposte al momento della cessazione del servizio.
Ritardando il pagamento a uno o due anni dalla fine del servizio, come può questa indennità raggiungere il suo scopo, ossia quello di agevolare il superamento delle difficoltà economiche che potrebbero insorgere nel momento in cui viene meno la retribuzione?
Per questo motivo il sindacato autonomo Confsal-Unsa, rappresentato per l’occasione dall’avvocato Antonio Mirra, ha presentato una diffida al Governo e Parlamento, consegnata alla Presidenza del Consiglio, affinché si possa individuare urgentemente una soluzione al problema, così da ottemperare alla sentenza della Consulta.
Tempi di pagamento TFR-TFS: cosa succederà adesso?
Nella sentenza della Consulta si chiedeva anche di ridefinire urgentemente la disciplina, così da rivedere l’intera materia; ad oggi però non ci sono stati sviluppi in merito ed è per questo che la federazione Confsal-Unsa ha fatto appello al nuovo Governo affinché possa individuare una soluzione in tempi rapidi.
A tal proposito segnaliamo che il dipartimento affari legislativi di Palazzo Chigi dopo aver ricevuto la diffida ha scritto sia al Ministero della Pubblica Amministrazione che ai Presidenti di Camera e Senato affinché possano intervenire sul tema; inutile ribadire però che ogni soluzione in merito verrà presa solo dopo che la crisi di Governo di questi giorni verrà risolta.
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