Si avvicina il termine per versare la prima rata della Tasi 2015. Ecco la guida completa: calcolo, aliquote, detrazioni, modello F24. Tutto ciò che serve sapere per non sbagliare
Anche per quest’anno si avvicina il pagamento della Tasi 2015, la tassa sui servizi indivisibili dovuta da proprietari e inquilini di immobili. Tra bollettini fantasma e aliquote mancanti, il caos è assicurato.
All’interno di questo articolo vi forniremo una guida contenente le regole generali, le scadenze, le modalità di calcolo con relative aliquote valide per prima e seconda casa.
Tasi 2015: chi deve pagare
La Tasi è la tassa sui servizi indivisibili forniti dai Comuni volti a finanziare la manutenzione stradale, la pubblica illuminazione e in generale tutti i servizi rivolti alla collettività. E’ stata istituita dalla Legge di Stabilità 2014.
Devono pagare la Tasi tutti coloro che possiedono o detengono a qualsiasi titolo fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale e aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria. Esenti invece i possessori e i detentori di terreni agricoli (che sono invece soggetti all’IMU) In generale, devono pagare la Tasi 2015:
- proprietario dell’immobile
- titolare di altro diritto reale sull’immobile
- inquilino in caso di locazione (in questo caso la quota a carico dell’inquilino varia dal 10 al 30% in base a quanto stabilito dal singolo Comune all’interno della delibera).
In caso di pluralità di possessori o di detentori, entrambi sono tenuti al versamento dell’unica obbligazione tributaria.
In caso di locazione finanziaria, la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data di stipulazione del contratto e per tutta la sua durata.
In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la Tasi deve essere versata possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie.
In ultimo, in caso di locali in multiproprietà e di centri commerciali integrati, deve versare la tassa per i locali e le aree scoperte di uso comune e per i locali e le aree scoperte in uso esclusivo ai singoli possessori o detentori il soggetto che gestisce i servizi comuni.
Tasi 2015: scadenze
Tramontata l’ipotesi Local Tax, per l’anno 2015 le scadenze previste per il pagamento della Tasi sono due:
- 16 giugno 2015: Tasi prima rata;
- 16 dicembre 2015: Tasi seconda rata.
Ogni Comune ha la facoltà di stabilire scadenze differenti rispetto a quelle fissate a livello nazionale.
Tasi 2015: calcolo e coefficienti
Per calcolare quanto dovuto ci si deve basare sulla rendita catastale rivalutata del 5%. Dopo aver effettuato la rivalutazione occorrerà moltiplicare il risultato per il coefficiente di riferimento. Nel dettaglio i coefficienti stabiliti sono:
- 160 per fabbricati nelle categorie catastali A (tranne A/10), C/2, C/6 e C/7 (abitazioni e pertinenze),
- 140 per fabbricati delle categorie catastali B, C/3, C/4 e C/5 (uffici pubblici, magazzini, laboratori),
- 80 per le categorie A/10 e D/5 (uffici, studi professionali, banche),
- 60 per il gruppo catastale D (opifici, alberghi, fabbricati con funzioni produttive connesse all’agricoltura) eccezion fatta per la categoria D/5,
- 55 per la categoria catastale C/1 (negozi);
Una volta ottenuto il risultato occorrerà moltiplicarlo per l’aliquota di riferimento.
Tasi 2015: aliquote
Le aliquote Tasi 2015 possono essere aumentate dai singoli Comuni fino allo 0,8 per mille. Le aliquote massime non potranno comunque superare:
- Tasi prima casa: 3,3 per mille;
- Tasi seconda casa: 11,4 per mille.
Ogni Comune potrà decidere se e in quali casi applicare delle detrazioni. La Conferenza Stato-Città ha prorogato il termine per l’approvazione dei bilanci preventivi dei Comuni al prossimo 30 luglio. Lo slittamento implica che i Comuni che avrebbero dovuto deliberare l’aliquota Tasi (e Imu) entro il 23 maggio, avranno più tempo per fissare le aliquote. La prima rata dell’imposta sui servizi indivisibili dunque dovrà essere versata in base a quanto deciso l’anno scorso. Come spiega l’Ifel infatti:
«il contribuente è in regola se versa l’acconto Imu e Tasi entro il 16 giugno 2015, sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune per il 2014 (e risultanti sul sito del ministero dell’Economia, dipartimento delle Finanze)».
A questo punto però nasce il problema perché, quando i Comuni avranno deliberato le aliquote, il contribuente capirà se dovrà effettuare un conguaglio o ricevere un rimborso in sede di saldo. Le variazioni dovranno essere pubblicate sul sito Mef dai Comuni, entro il 28 ottobre 2015.
Se invece il Comune ha già deliberato le aliquote di riferimento, l’acconto Tasi dovrà essere pagato con le regole fissate per quest’anno. Secondo un’ indagine effettuata dalla Cgia di Mestre, ad oggi sono poco più di una dozzina le amministrazioni comunali capoluogo di Provincia che hanno deliberato le aliquote/detrazioni dell’Imu e della Tasi per il 2015. Tra esse, più della metà ha varato degli aumenti: Arezzo, Bologna, Livorno, Modena, Potenza, Rimini e Treviso. I Comuni di Aosta, Carbonia, Pesaro e Rovigo, invece, hanno confermato quanto stabilito l’anno scorso, mentre Enna e Mantova hanno deciso di alleggerire il carico fiscale.
Tasi 2015: modello F24
Il pagamento della Tasi può essere effettuato tramite:
- modello F24;
- bollettino di conto corrente postale.
I contribuenti che deciderrano di utilizzare il modello F24 dovranno indicare i seguenti codici tributo:
- “3958” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili su abitazione principale e relative pertinenze;
- “3959” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per fabbricati rurali ad uso strumentale;
- “3960” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per le aree fabbricabili;
- “3961” denominato “TASI – tributo per i servizi indivisibili per altri fabbricati.
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