Tasi 2016, abolizione anche per gli inquilini e per chi è in affitto: cosa avverrà nella prossima Legge di Stabilità

Simone Casavecchia

17/09/2015

Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan annuncia l’abolizione della Tasi anche per gli inquilini nella Legge di Stabilità: ecco quali sono le ultime novità sulla tassa sulla casa.

Tasi 2016, abolizione anche per gli inquilini e per chi è in affitto: cosa avverrà nella prossima Legge di Stabilità

Intervenuto ieri in un question time alla Camera, il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan ha fornito fondamentali chiarimenti su molti di quelli che si stanno configurando come i capitoli più rilevanti della prossima Legge di Stabilità: l’abolizione della Tasi e la riforma delle pensioni.
Per quanto riguarda l’abolizione della Tasi nel 2016, la principale novità resa pubblica dal ministro Padoan è che questa misura si applicherà non solo ai proprietari di immobili ma anche agli inquilini e a chi sta in affitto; per quanto riguarda la riforma delle pensioni, sono stati forniti numerosi indizi su quelle che saranno le prossime mosse del Governo a proposito.

Abolizione della Tasi per gli inquilini
Per quanto riguarda la Tasi occorre innanzi tutto premettere che, nel caso di immobili affittati, l’onere del tributo viene ripartito tra proprietario dell’immobile e inquilino. Dal primo è dovuta una parte variabile tra 90% e il 70% del tributo, secondo le specifiche disposizioni del Comune di residenza in proposito mentre, dal secondo, è dovuta la restante parte del tributo, variabile tra il 10% e il 30%.
Secondo quanto dichiarato dal ministro Padoan dal 2016 il Governo metterà in atto l’abolizione della Tasi non solo per i proprietari degli immobili ma anche per gli inquilini attuando

«un intervento finalizzato all’eliminazione della Tasi sia per i possessori sia per i detentori dell’immobile, evitando disparità tra contribuenti»

L’abolizione della Tasi, un intervento che, nei conti pubblici ha un peso di circa 3,5 mld di euro, è solo il primo tassello di una più complessiva riforma della tassazione sulla casa e sugli immobili, dal momento che:

«La prospettata eliminazione della tassa sugli immobili, deve portare anche una modifica della disciplina della Tasi, che oggi comprende anche la casa principale, suddividendo tra detentori e possessori»

Il DEF e le coperture economiche
L’appuntamento più prossimo con la Legge di Stabilità e con gli adempimenti correlati è fissato, però, a domani momento in cui il Governo dovrà affrontare e aggiornare il Documento di Economia e Finanza, dove dovranno essere individuate anche le necessarie coperture economiche per le misure che l’Esecutivo intende attuare con la prossima Legge di Stabilità.
A tal proposito, in risposta a una domanda posta da Renato Brunetta, il ministro dell’Economia Padoan ha chiarito le intenzioni del Governo circa il debito pubblico e le modalità di reperimento delle coperture economiche:

«non c’è nessuna intenzione del governo di far crescere indebitamento e farlo veleggiare verso il 3%, l’indebitamento per quest’anno sarà al 2,6%»

Il debito pubblico, quindi, dovrà rimanere strettamente monitorato e dovrà continuare a rispettare i parametri europei. Proprio sul fronte europeo, però, è ancora aperta la partita della flessibilità dei parametri e dei vincoli di bilancio, dal momento che, ha spiegato Padoan, il Governo in questi giorni sta ancora

«valutando il modo più efficace per ottenere ulteriori margini»

I margini di flessibilità che l’Unione Europea dovrebbe concedere vengono richiesti sia come riconoscimento degli sforzi fatti dal nostro Paese nell’ambito delle riforme strutturali (è chiaro che il Governo può portare in dote a Bruxelles il Jobs Act ormai concluso) sia come contributo agli investimenti.
In un altro passaggio del suo discorso Padoan ha rilevato anche la necessità di intensificare lo

«sforzo per sostenere il Sud»

Occorrerà capire ora se, tra le misure previste dalla prossima legge di Stabilità, al di là del via libera di Bruxelles, ci saranno anche strumenti concreti per risollevare l’economia del Mezzogiorno, un capitolo, questo molto più urgente e molto più degno di attenzione di quello, squisitamente demagogico, dell’abolizione della Tasi e delle tasse sulla casa.

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