Terremoto, come si calcola la magnitudo?

Stefania Manservigi

30 Ottobre 2016 - 21:44

Come si calcola la magnitudo di un terremoto? Perché la magnitudo è soggetta a variazioni? Tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Terremoto, come si calcola la magnitudo?

Come si calcola la magnitudo di un terremoto?
E’ questa la domanda che molti si stanno ponendo dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito nuovamente il Centro Italia alle 7:40 di stamattina.
Ad alimentare i dubbi sulle tecniche di misurazione della magnitudo, in particolare, sono state le polemiche sui diversi gradi attribuiti alla scossa: in un primo momento, infatti, alla scossa di terremoto di questa mattina l’Ingv aveva attribuito una magnitudo pari a 6.1 della scala Richter, salvo poi correggerla a 6.5.
Come mai i dati relativi alla magnitudo vengono rivisti e corretti? Come si calcola effettivamente la magnitudo di un terremoto? Esiste un margine di errore? Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere sulla questione per fare chiarezza.

Terremoto, come si misura la magnitudo?
La magnitudo di un terremoto può essere calcolata seguendo diversi metodi, tutti validi, che si basano su parametri diversi e consentono la misurazione del grado di intensità in tempi diversi.
Pur essendo tutti questi diversi modi di calcolo della magnitudo validi, sono tuttavia soggetti a un margine di incertezza iniziale. E’ quello che è successo questa mattina quando l’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha inizialmente classificato la scossa delle 7 e 40 come 6.1 delle scala Richter, salvo poi ricalcolarla in 6.5.
A spiegare come si misura la magnitudo di un terremoto è stato il sismologo Salvatore Massa, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) che ha spiegato:

«Per rapidità utilizziamo la magnitudo Richter, che misura l’ampiezza massima del sismogramma».

Ciò significa che viene calcolata l’ampiezza massima del tracciato che arriva nella sala sismica e che registra le misure fatte dai sismografi. Inoltre l’Istituto utilizza un modello calibrato proprio per l’Italia centrale e basato sui dati che arrivano da una rete di stazioni sismiche con una densità decisamente maggiore rispetto a quella delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli diversi.

Terremoto, perché la magnitudo iniziale viene rivista?
Come mai la magnitudo che era stata indicata per la scossa di terremoto avvertita nel Centro Italia è stata rivista? Come fatto sapere dall’Istituto quelle di stamattina sono state scosse telluriche «a grappolo» una dietro l’altra, difficili da stimare con precisione in un breve arco di tempo. Inoltre gli studiosi per protocollo rivedono ogni scossa rilevante per dare una magnitudo ufficiale, ma non è detto che questa possa essere calcolata sul momento.
Ingv ha spiegato la tempistica che viene seguita nella comunicazione della magnitudo di un sisma:

«In 2 minuti da un evento è possibile avere una prima stima della posizione dell’epicentro, della profondità e della magnitudo del terremoto. Questa valutazione avviene in modo automatico e si basa sui dati inviati dalle stazioni sismiche più vicine all’evento».

Dopo 5 minuti sono disponibili i sismogrammi mentre la magnitudo precisa viene comunicata al Dipartimento della Protezione Civile entro 30 minuti dall’evento.

«Per alcuni eventi i tempi possono essere un po’ più lunghi ma mai oltre i 30 minuti».

Terremoto, ci possono essere errori nel calcolo della magnitudo?
Nei terremoti più forti, ossia in quelli con magnitudo superiore a 6.0, la scala Richter non è considerata perfettamente attendibile. In queste occasioni viene anche utilizzato il calcolo della «magnitudo momento» basata

«sulla stima del momento sismico, cioè su una durata più ampia del sismogramma, fino a 30 minuti»

come spiegato da Massa.

Terremoto, la magnitudo incide sui rimborsi erogati dallo Stato?
Nelle ultime settimane in rete si è diffusa la notizia dell’esistenza di una legge in base alla quale lo Stato riconoscerebbe i rimborsi per calamità naturali solamente qualora il sisma superi una certa magnitudo. Si tratta in realtà di una bufala: il decreto con cui il governo Monti ha riordinato la protezione civile escludendo i rimborsi statali per favorire un regime assicurativo non è mai stato convertito in legge: nella legge 100 del luglio 2012 quella norma non è infatti stata inserita.
I rimborsi non sono legati dunque alla magnitudo di un terremoto, ma ai danni causati dallo stesso.

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