Un altro capolavoro finanziario di Elon Musk: l’investimento monstre sul Bitcoin ha già portato nelle casse di Tesla 1 miliardo di dollari.
Nel mese di gennaio Elon Musk ha investito 1,5 miliardi dollari sul Bitcoin tramite i conti della sua creatura green, Tesla. Poco meno di un mese dopo, è già tempo di consuntivi: secondo gli analisti la scommessa del tycoon si è tradotta in un profitto di 1 miliardo di dollari grazie alle ultime fiammate della criptovaluta.
Paradossale il messaggio implicito di questa traiettoria: se il BTC dovesse continuare a seguire il passo degli ultimi mesi, l’investimento sull’asset porterebbe a flussi in entra superiori a quelli che Tesla attualmente registra con il suo core business, la vendita di vetture elettriche.
Tesla, incassato $1 miliardo grazie al Bitcoin
Stime parziali, certo, ma che offrono un quadro di massima della bontà dell’investimento orchestrato da Elon Musk, dopo mesi di endorsement – più o meno velati – su Bitcoin&Co. Ad offrirle gli analisti di CoinDesk, che hanno tracciato le performance dell’asset da fine gennaio – la data esatta dell’all-in del tycoon non è nota – ad oggi.
Questa la panoramica: il 31 gennaio la criptovaluta ha toccato un massimo intraday di 34.793 dollari, uscendo da quella spirale ribassista che aveva fiaccato per settimane la quotazione dell’asset, tra alta volatilità e timori (mai sopiti) di una bolla speculativa dietro il passo della crypto. Due giorni fa, invece, il Bitcoin veniva scambiato a 57.487 dollari, per un intraday di poco superiore alla quotazione odierna, 55.000 dollari.
In breve, un profitto da 1 miliardo di dollari, malcontati, che oltretutto non tiene conto della possibilità di un maggior tempismo da parte di Musk, visti i picchi negativi toccati dal BTC a gennaio (un intraday persino inferiore ai 30.000 dollari sul finire del mese).
Ora, pochi dubbi sulle facoltà predittive di Musk, ma dietro il profitto (monstre) di Tesla e il ritmo tambureggiante del Bitcoin c’è – ancora - l’incantesimo del tycoon sui mercati, ormai inchiodati di fronte al verbo del paperone della Silicon Valley. Che sia Bitcoin, Dogecoin o persino GameStop, gli investitori ascoltano devoti e passano all’azione, e il portafoglio (se non altro quello di Musk) si gonfia.
Bitcoin, +451% in un anno
Il conto, poi, potrebbe non fermarsi qui. Sull’onda del fattore Musk, dell’apertura alle crypto dei colossi dei pagamenti online, delle grandi banche internazionali e delle corporate statunitensi il Bitcoin viene ormai scambiato a 55.000 dollari, in flessione rispetto al picco dello scorso fine settimana ma in rialzo (esponenziale) dalle quote di un anno fa.
Il 23 febbraio del 2020, infatti, il BTC passava di mano per 9.977 dollari, e si avviava verso il picco negativo della parabola sotto i colpi del sell-off della prima ondata pandemica. Con un occhio alla quotazione odierna, il rialzo anno su anno è del 451%, per una market cap che ormai si muove sui 1.000 miliardi di dollari.
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