Trimestrale Shell: c’è il balzo degli utili, con il prezzo del petrolio in aumento. Il colosso energetico prepara un buyback da $ 2 miliardi e stimola il dibattito: quai sfide per le big oil?
Trimestrale Shell: il gigante petrolifero ha riportato utili del secondo trimestre superiori alle attese, fornendo ulteriore supporto ai piani della major energetica per ridurre il debito netto e premiare gli investitori.
Il colosso anglo-olandese ha infatti lanciato un programma di riacquisto di azioni da 2 miliardi di dollari e l’aumento del dividendo.
Con l’avvio delle trimestrali delle big oil si è aperta la riflessione sul loro futuro, stretto tra incertezze sulla domanda di petrolio e avvio della transizione energetica.
Le mosse Shell dettate dalla trimestrale anticipano riflessioni.
Trimestrale Shell: c’è il buyback. Dati e obiettivi
La società anglo-olandese ha riportato utili rettificati di $ 5,5 miliardi per i tre mesi fino alla fine di giugno. Ciò rispetto ai $ 638 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente e ai $ 3,2 miliardi per il primo trimestre del 2021.
Gli analisti si aspettavano profitti per $ 5,1 miliardi, secondo Refinitiv.
Shell ha inoltre aumentato il dividendo per il secondo trimestre consecutivo e ha annunciato il lancio di un programma di riacquisto di azioni proprie da 2 miliardi di dollari che mira a completare entro la fine dell’anno.
Il dividendo è salito a 24 centesimi nel secondo trimestre, in crescita del 38% rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Arriva un anno dopo in cui la società si è mossa per tagliare il dividendo agli azionisti per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda i conti, il colosso ha visto un’impennata nella generazione di cassa, guidata dai prezzi più elevati delle materie prime e da una ripresa della domanda globale di energia dalla crisi pandemica, che l’ha aiutata anche a ridurre il debito.
“Oggi stiamo intensificando la distribuzione degli azionisti, aumentando i dividendi e iniziando il riacquisto di azioni, mentre continuiamo a investire per il futuro dell’energia”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato della Shell, Ben van Beurden.
Gli analisti su CNBC, comunque, sottolineano che i prezzi delle azioni delle più grandi major mondiali del petrolio e del gas non hanno ancora seguito un miglioramento delle prospettive di utili e il settore deve ancora affrontare una serie di incertezze e sfide.
Le azioni di Shell sono aumentate di oltre il 3% durante gli scambi mattutini a Londra. La compagnia petrolifera e del gas ha visto il prezzo delle sue azioni aumentare di oltre il 17% da inizio anno, dopo essere crollato di quasi il 45% nel 2020.
Le sfide per le big oil: cosa aspettarsi?
I risultati finanziari di Shell arrivano quando i prezzi del petrolio e del gas hanno fatto un altro passo avanti negli ultimi mesi.
Le quotazioni di greggio sono rimbalzate per raggiungere i massimi pluriennali negli ultimi mesi e tutte e tre le principali agenzie del settore - OPEC, International Energy Agency e US Energy Information Administration - ora si aspettano che una ripresa guidata dalla domand a acceleri nel secondo metà del 2021.
L’industria petrolifera e del gas è stata mandata in tilt nel 2020 poiché la pandemia ha coinciso con uno shock storico della domanda di carburante, un crollo dei prezzi delle materie prime, svalutazioni senza precedenti e decine di migliaia di tagli di posti di lavoro.
Ora, in vista della stagione degli utili, gli analisti hanno avvertito che mentre le società energetiche avrebbero probabilmente cercato di rivendicare un buono stato di salute, gli investitori si sarebbero mostrati scettici sui modelli di business delle società petrolifere e del gas a lungo termine.
Sul futuro delle big oil, infatti, pesa l’aggravarsi dell’emergenza climatica e l’urgente necessità di abbandonare i combustibili fossili.
Quale strategia per Shell e colleghe nel lungo periodo per passare alla transizione energetica?
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