I risultati sono lusinghieri ma gli analisti, da Ubs, si aspettavano di più. Per questo i conti della banca svizzera, pur mostrando una forte crescita, hanno deluso le aspettative, soprattutto relativamente alla fine dell’anno scorso.
In particolare, il 2018 si è chiuso con un aumento a doppia cifra sia per l’utile lordo che per l’utile netto, cresciuti rispettivamente del 19% e del 25%, che hanno portato Ubs a incrementare il dividendo dell’8%.
C’è da sottolineare che il risultato finale ha beneficiato del taglio delle imposte deciso dal presidente Usa, Donald Trump.
I conti
Veniamo, dunque, ai conti di Ubs. Il 2018 si è chiuso con utili che hanno raggiunto i 4,897 miliardi di dollari. Un risultato, che come spiega la stessa banca, risente della “svalutazione netta di 2,94 miliardi attività fiscali differite a seguito dell’entrata in vigore della legge di riforma fiscale statunitense (US Tax Cuts and Jobs Act)” dell’ultimo trimestre 2017.
L’utile netto si è attestato a 6,373 miliardi di dollari, mentre il Cet1 e il cost/income ratio sono pari rispettivamente a 13,1% e 79%, quest’ultimo in aumento di 3 punti percentuali anno su anno.
Sulla base di tali dati, il Cda di Ubs intende migliorare la proposta del dividendo dell’8% rispetto a quello distribuito sul bilancio 2017, portandolo a 0,70 franchi per azione.
“La forza delle nostre scelte strategiche e diversificate ancora una volta sono state vincenti nel quarto trimestre e hanno prodotto una performance resistente e flessibile nonostante le difficili condizioni dei mercati”
ha commentato il Ceo di Ubs, Sergio Ermotti.
Analisti delusi
Nonostante la grande performance registrata su base annuale, i conti Ubs hanno deluso le aspettative degli analisti, che nell’ultimo scorcio 2018, si attendevano risultati diversi.
In particolare, l’ultimo trimestre dell’anno scorso, la banca ha registrato un utile di 696 milioni di dollari, a fronte della perdita di 2,42 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Sebbene il dato sia positivo, le attese indicavano una cifra maggiore, 729 milioni.
Il periodo in questione è stato piuttosto tumultuoso per i mercati, caratterizzati da volatilità e incertezze, e ha fatto i conti con la debolezza del comparto della gestione patrimoni.
“Abbiamo visto una qualche normalizzazione dei mercati in questo inizio d’anno, restiamo focalizzati nel bilanciare l’efficienza e gli investimenti per la crescita con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi sul rendimento del capitale creando valore di lungo termine per i nostri azionisti”
ha aggiunto Ermotti, riferendosi alla attuale fase.
Il 2019
Ottimismo ma con cautela nelle previsioni per il 2019. Non a caso, Ubs, esaminando l’attuale scenario globale, non può che evidenziare: “L’assenza di progressi nel ridurre le tensioni geopolitiche, il crescente protezionismo e le controversie commerciali, unitamente a un incremento della volatilità, che ha influenzato il sentiment e la fiducia degli investitori nel secondo semestre dell’anno e in particolare nel quarto trimestre del 2018, potrebbero pesare sul comportamento dei clienti anche nel primo trimestre del 2019”.
Per l’anno in corso, Ubs ha annunciato che proseguirà a ricomprare azioni con un nuovo piano di buyback fino a 1 miliardo di dollari.
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