I colori delle regioni sono già stati decisi in base ai risultati Agenas di oggi. Vediamo in anteprima di che colore sarà l’Italia e cerchiamo di capire i criteri di selezione.
Italia ancora tutta bianca per un’altra settimana. Per poter ufficializzare queste previsioni, però, bisognerà attendere unicamente il responso dell’Istituto Superiore di Sanità atteso per questo venerdì.
Tuttavia, andando a guardare il bollettino giornaliero fornito dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, è facile intuire i risultati del monitoraggio dell’ISS.
Guardare il bollettino, però, senza aver compreso realmente i criteri per determinare il colore delle regioni è controproducente. Ancora oggi, infatti, molti fanno confusione su quali siano le reali norme che causano il passaggio di una regione da zona bianca a zona gialla, tant’è che spesso si è parlato della Sardegna a rischio già dalla prossima settimana, ma non è proprio così: i numeri sono ancora da zona bianca.
Per questo cerchiamo di guardare da vicino la situazione attuale delle regioni e capire perché l’Italia sarà almeno per un’altra settimana totalmente bianca.
Quali sono i requisiti per passare da zona bianca a zona gialla?
Per poter far sì che una regione cambi colore si deve presentare un quadro ben preciso, in cui sono soddisfatti contemporaneamente i tre requisiti stabiliti dal Governo Draghi con il decreto del 23 luglio.
Non si deve più guardare, infatti, al numero dei contagi ma piuttosto all’incidenza insieme ai posti letto occupati in terapia intensiva e quelli nei reparti ordinari.
Per il passaggio da zona bianca a zona gialla, dunque, è necessario che siano soddisfatti questi tre criteri in contemporanea:
- Incidenza sopra i 50 casi ogni 100.000 abitanti
- Occupazione terapie intensive sopra al 10%
- Occupazione reparti ordinari sopra il 15%
Il fatto quindi che 14 regioni abbiano superato l’indice d’incidenza indicato non implica il passaggio effettivo alla zona gialla. Le regioni, infatti, continuano a rimanere in zona bianca se si verifica una di queste due condizioni:
- il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è uguale o inferiore al 10%
- il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è uguale o inferiore al 15%
Dal 16 agosto tutte le regioni rimangono bianche: quali sono però a rischio?
Dopo aver chiarito quali sono i criteri per il passaggio di colore per una regione, se si analizzano i dati del bollettino giornaliero di Agenas è facile comprendere perché tutta l’Italia è, per il momento, fuori pericolo.
Infatti, il monitoraggio dell’ISS di ogni venerdì, grazie al quale si stabiliscono settimanalmente i colori delle regioni, avviene sulla base del bollettino del precedente martedì pubblicato dall’Agenas sul proprio portale, quindi accessibile a tutti.
Ovviamente la situazione per alcune regioni non è delle più semplici: infatti se per la settimana del 16 agosto tutte le regioni saranno in zona bianca, non è escluso che alcune di queste possano colorarsi di giallo entro la fine del mese o per gli inizi di settembre.
Per comprendere meglio quale sia la situazione della propria regione d’interesse abbiamo raccolto i dati del bollettino giornaliero di Agenas in una comoda tabella, facile da consultare.
I dati riportati sulle percentuali di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e nei reparti ordinari fanno riferimento alla situazione aggiornata a martedì 10 agosto, mentre l’incidenza settimanale, per ovvie ragioni, fa riferimento alla settimana appena conclusasi (dal 2 all’8 agosto).
REGIONE | INCIDENZA SETTIMANALE (dal 2/08 all’8/08) | SOGLIA TERAPIA INTENSIVA | SOGLIA REPARTI ORDINARI |
---|---|---|---|
Abruzzo | 47.61 | 1% | 4% |
Basilicata | 56.76 | 1% | 6% |
Calabria | 57.12 | 2% | 13% |
Campania | 56.48 | 3% | 7% |
Emilia | 93.01 | 4% | 5% |
Friuli | 51.65 | 2% | 2% |
Lazio | 64.70 | 7% | 7% |
Liguria | 58.10 | 6% | 3% |
Lombardia | 45.55 | 2% | 5% |
Marche | 78.47 | 3% | 4% |
Molise | 19.80 | 3% | 2% |
P.A. Bolzano | 29.85 | 1% | 3% |
P.A. Trento | 35.39 | 1% | 3% |
Piemonte | 32.59 | 1% | 2% |
Puglia | 39.64 | 5% | 5% |
Sardegna | 142.03 | 11% | 7% |
Sicilia | 104.55 | 8% | 14% |
Toscana | 119.73 | 5% | 5% |
Umbria | 94.81 | 1% | 4% |
Valle d’Aosta | 65.58 | 0% | 6% |
Veneto | 94.75 | 2% | 3% |
Come si evince dai dati riportati, nessuna delle regioni soddisfa i tre requisti e per questo parliamo con sicurezza di un’Italia ancora tutta bianca. Tuttavia, se a preoccupare inizialmente può essere la situazione della Sardegna, con due requisiti soddisfatti su tre (incidenza settimanale e terapia intensiva), è poco probabile che nel giro di pochi giorni si registri un aumento dell’8% di occupazione dei posti letti nei reparti ordinari.
La regione che invece preoccupa di più, per lo meno dai dati, è la Sicilia. Questa infatti ha superato l’indice d’incidenza, ma allo stesso tempo l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (con l’8%) e nei reparti ordinari (con il 14%) non è delle più rosee. A conti fatti, risulta essere la regione più vicina a soddisfare i tre requisiti, in quanto è più probabile che si registri un aumento del 2-3% in area critica e 1-2% nei reparti ordinari.
L’unica soluzione che può fare da cuscinetto all’aumento dei casi e il rischio di un nuovo affollamento nei reparti ordinari o in area critica è la campagna vaccinale che provoca un rallentamento della diffusione del Covid. Anche qui però la Sicilia procede a rilento.
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