Solar Impulse 2 è il veivolo che compirà il giro del mondo in quattro mesi senza carburante. Impresa condotta da due piloti su un innovativo veivolo tecnologico
Solar Impulse 2 è il nome di un aereo a energia solare che tenterà il giro del mondo in quattro mesi. Partirà a marzo del prossimo anno da una stazione militare in Svizzera (Payerne), farà cinque soste e sarà guidato da due piloti che si alterneranno alla guida, Bertrand Piccard e l’ingegnere e pilota Andrè Borschberg.
Bertrand Piccard è un personaggio il cui cognome è noto al mondo delle imprese scientifiche. Il nonno, Auguste Piccard, fu il primo che negli anni Trenta chiuso in una bolla metallica salì nella stratosfera, il padre Jaquest nel 1960 con il batiscafo Trieste si addentrò in uno dei punti più profondi dell’Oceano Pacifico, la Fossa delle Marianne. Piccard proseguirà un impegno di famiglia, continuare a stupire il mondo con imprese ai limiti del possibile.
Il veivolo, ora chiuso in una base militare in Svizzera, compirà il volo quadrimestrale senza adoperare carburanti, ma utilizzando come sola fonte di energia il sole.
L’aereo pesa circa 2.300 chilogrammi in quanto costruito da materiali compositi e carbonio, ha un’apertura alare di 72 metri ed è ricoperto da 17 mila celle fotovoltaiche; la stessa azienda che ha fornito le celle, la Solvay (azienda con sede italiana), ha dotato l’aereo di strutture leggerissime, batterie al litio e lubrificanti, indispensabili per resistere a temperature variabili in base alle quote di volo.
Durante il periodo del volo infatti, i piloti saranno sottoposti ad uno stress non da poco, la cabina di pilotaggio non sarà né pressurizzata né riscaldata, l’aereo però dovrà in ogni modo volare ad una quota tale da poter raccogliere tutta l’energia solare che gli consentirà di continuare il viaggio durante la notte, senza diretta fonte di energia.
A contribuire al progetto non è stata solo la Solvay, che ha fornito elementi strategici per l’opera, anche altri partner come Omega (ha sviluppato dei sistemi di guida particolari), Schindeler e Abb, hanno contribuito per ultimare tutti gli aspetti del volo. L’incontro di vari aziende ha dato vita ad un prodotto di avanzata tecnologia. Jean-Pierre Clamadieu l’amministratore delegato di Solvay (tra i primi partner a collaborare al progetto), ha dichiarato «abbiamo voluto condividere il progetto, come partner tecnici dell’impresa perché l’aereo rappresentava per noi una frontiera di conoscenza per la quale bisognava inventare soluzioni chimiche, mettere insieme materiali avanzati e trovare sorgenti di energia adeguate» Il solar impulse 2 è il fratello di un progetto simile che ha fatto da prototipo in un passato recente, un’impresa simile che ha portato al compimento del volo sugli Stati Uniti.
Una sfida all’insegna dell’impatto zero quella che vogliono condurre Piccard e Borschberg. Il viaggio è in attesa di partire, prima dei dovuti calcoli e dei permessi per sorvolare tutti i paesi «Non è stato facile», racconta Piccard, «perché quando mi sono rivolto ai costruttori aeronautici chiedendo loro di fabbricare un aereo del genere tutti mi hanno risposto che non era impossibile. E invece l’aereo adesso è qui pronto a compiere il lungo volo. E sarà il primo a realizzare l’impresa senza bruciare una goccia di petrolio».
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