Il gruppo Bentham chiama a raccolta i grandi azionisti Volkswagen per la maxi-causa da 40 miliardi: cosa si aspettano dalla casa automobilistica tedesca dopo lo scandalo del diesel-gate.
Volkswagen è alle prese con un altro grattacapo non da poco che segue lo scandalo del diesel-gate senza dare tregua: lo studio legale Bentham, uno dei più conosciuti negli Stati Uniti, starebbe per dare il via a una class action da 40 miliardi di dollari nei confronti dell’azienda automobilistica tedesca con l’avvocato Emanuel Quinn, che ha già riscosso successi in altre grandi class action contro Fifa, Google e Sony per un valore totale di oltre 50 miliardi di dollari.
Secondo il Sunday Telegraph, il gruppo Bentham e Emanuel Quinn starebbero chiamando a raccolta i maggiori azionisti del gruppo Volkswagen per fare causa alla casa di Volfsburg. Tra questi ci sarebbero anche i fondi sovrani del Qatar che detengono il 17% delle azioni e quelli della Norvegia che ne detengono il 2%.
Volkswagen e maxi-causa da 40 miliardi
L’intento della class action è quello di riscuotere 40 miliardi di dollari come compenso per le grandi perdite che i grandi azionisti si sono trovati a subìre in seguito allo scandalo del diesel-gate, una cifra che, sommata alle precedenti sanzioni e ai costi per i richiami nelle officine delle auto coinvolte, metterebbe davvero in ginocchio Volkswagen. L’accusa è quella di aver tenuto segreto agli azionisti l’impiego di software e hardware per truccare i test anti inquinamento per i propri motori diesel, danneggiando i patrimoni di quanti avevano investito su Volkswagen.
La cifra comunque sarebbe esagerata e potrebbe essere raggiunta solo se i principali proprietari della società, ossia la famiglia e il Land della Sassonia, partecipassero essi stessi alla causa. Molto fumo per ora, ma la notizia non sfugge ai mercati finanziari.
Azioni Volkswagen in calo (-2%), arma a doppio taglio per gli azionisti?
Dopo la diffusione della notizia le azioni Volkswagen hanno ripreso a scendere di valore e hanno raggiunto ora il prezzo di 121,20 € l’una. La maxi-causa non solo piegherebbe Volkswagen e i suoi fornitori in tutto il mondo, ma darebbe «la zappa sui piedi» agli stessi azionisti: nel caso in cui a tanto clamore non facessero seguito i rimborsi miliardari, questi si ritroverebbero con un pugno di azioni dal valore notevolmente ridotto.
Volkswagen, bene le immatricolazioni
Nel frattempo il mercato delle auto sembra non aver risentito immediatamente dell’onda d’urto del diesel-gate: a settembre le immatricolazioni in Europa sono continuate a salire e Volkswagen, nonostante abbia perso una parte della quota di mercato a vantaggio dei competitor, ha venduto l’8,3% di veicoli in più rispetto al settembre 2014.
Azioni Volkswagen: livelli tecnici
In questa fase così concitata il susseguirsi delle notizie ha la meglio sulle previsioni di analisi tecnica, individuiamo comunque supporti importanti ai prezzi di 110 e 100 euro ad azione, sotto ai quali potrebbe aver luogo una continuazione del trend negativo preoccupante. Qualora questi supporti tenessero, il titolo Volkswagen potrebbe riprendere una salita fino alle resistenze di 134, 150 e 160 euro ad azione, ma per questi target saranno necessari risvolti positivi alla vicenda.
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