A Dior una borsa €53 euro ma la vende a €2.600

Flavia Provenzani

8 Luglio 2024 - 12:14

A Dior una borsa €53 euro ma la vende a €2.600. Dall’amministrazione giudiziaria alle accuse di sfruttamento del lavoro, ecco cosa sta succedendo.

A Dior una borsa €53 euro ma la vende a €2.600

Con un recente approfondimento il Wall Street Journal torna a parlare dell’industria del lusso in Italia e, nello specifico, della produzione di brand leader nel settore, tra cui Christian Dior e Giorgio Armani.

Il tribunale di Milano, a inizio giugno, ha disposto l’amministrazione giudiziaria nei confronti di Manufactures Dior, a seguito delle indagini sulle accuse di sfruttamento del lavoro, poiché “incapace di prevenire e arginare fenomeni di sfruttamento lavorativo nell’ambito del ciclo produttivo”.

Dior, parte del noto conglomerato del lusso LVMH, si è astenuta dal commentare le accuse, affermando che prenderà provvedimenti per risolvere i problemi riscontrati nella catena di fornitura.

Nel frattempo, Armani ha ribadito il suo impegno verso la trasparenza e la collaborazione con le autorità per ridurre al minimo gli abusi nella sua catena di produzione.

A Dior una borsa €53 euro ma la vende a €2.600

Secondo i documenti esaminati durante le indagini, Dior paga ai fornitori circa 53 euro a borsa, per poi rivenderla al dettaglio a circa 2.600 euro.

Allo stesso modo, le borse Armani sono vendute ai fornitori a 93 euro, sono pagate da Armani a 250 euro l’una e successivamente vendute a circa 1.800 euro nei negozi.

Dior ha costretto le persone a lavorare 24 ore su 24

La filiale italiana di LVMH, il conglomerato francese di marchi di lusso che produce le borse Dior, è finita sotto esame in tribunale all’inizio di giugno, dopo le accuse di subappalto a società cinesi accusate di violare i diritti dei lavoratori.

Reuters ha riferito che la sentenza di 34 pagine del tribunale affermava che i lavoratori erano costretti a dormire sul posto di lavoro per garantire di lavorare “24 ore al giorno”.

I dati sul consumo di elettricità hanno evidenziato la presenza di cicli di produzione ininterrotti, comprese le festività, evidenziando un presunto circuito rodato di sfruttamento del lavoro.

Ma non solo. I documenti hanno evidenziato che i dispositivi di sicurezza dei macchinari sono stati rimossi per aumentare la velocità dei lavoratori, riducendo così - illegalmente - i costi di produzione.

Ed è così che la produzione di ogni borsa a Dior costa circa 53 euro. Lo stesso articolo., però, viene venduto nei negozi a 2.600 euro.

Quest’ultima sentenza rappresenta la terza misura preventiva adottata dal tribunale di Milano contro Dior solamente nel 2024.

Amministrazione giudiziaria anche per Armani

Lo scorso aprile il Tribunale meneghino ha disposto un’amministrazione giudiziaria anche sulla filiale di Armani, in seguito alle accuse secondo cui il gruppo della moda non avrebbe sottoposto a controlli adeguati i propri fornitori.

In risposta, il Gruppo Armani ha dichiarato di starsi impegnando per ridurre al minimo gli abusi nella catena di fornitura.

I documenti del tribunale riportano che la violazione delle norme non è un episodio isolato tra le aziende di moda con maggiore capacità produttiva in Italia, bensì una sistematica ricerca del profitto.

La disposizione di una amministrazione giudiziaria mira a garantire una migliore supervisione dei processi produttivi dei marchi e a migliorare le condizioni di lavoro.

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