Per moltissime partite Iva l’acconto di novembre è slittato a gennaio. La scadenza per il versamento è alle porte, ecco cosa bisogna ricordare.
Il Collegato Fiscale (legge 189 del 2024) ha portato anche nel 2024 uno slittamento per il versamento del secondo acconto delle imposte dirette per le partite Iva. Originariamente in scadenza entro il 30 novembre 2024 in un’unica soluzione, il versamento del secondo acconto è slittato, per molti, al 16 gennaio 2025 con la possibilità di effettuare il pagamento anche in modo rateale dilazionandolo in un massimo di 5 rate.. La proroga è stata confermata anche dal Mef con un comunicato stampa del 27 novembre.
Il rinvio riguarda le partite Iva che rispettano determinati requisiti e riguarda anche i contribuenti forfettari.
Per i lavoratori autonomi non si tratta propriamente di una novità, visto che lo slittamento era stato previsto anche per l’acconto in scadenza il 30 novembre 2023, ma va ricordato che questi contribuenti fino al 2022 sono stati costretti a pagare l’acconto, in un unico versamento entro il 30 novembre di ogni anno.
Per il versamento del secondo acconto 2024, ora, siamo in dirittura di arrivo con la scadenza per il versamento fissata al 16 gennaio. Vediamo cosa ricordare.
Acconto autonomi 16 gennaio 2025
Lo slittamento del versamento del secondo acconto delle imposte dirette ha riguardato solo le partite Iva che nel periodo di imposta precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro. Lo slittamento non ha riguardato i versamenti dei contributi previdenziali.
La prima o unica rata del secondo acconto autonomi delle imposte dirette 2025 va pagata entro il 16 gennaio. Il lavoratore può scegliere se pagare tutto il dovuto in un’unica soluzione entro il 16 gennaio 2025 o dilazionare il dovuto da 2 a 5 rate con cadenza mensile.
La scelta va comunicata al proprio commercialista nel momento della determinazione dell’acconto da pagare e, quindi, al massimo entro domani se si vuole effettuare il primo pagamento in modo tempestivo.
Le ulteriori scadenze successiva alla prima scadranno:
- il 16 febbraio la seconda;
- il 17 marzo la terza (il 16 marzo cade di domenica);
- il 16 aprile la quarta;
- il 16 maggior la quinta.
Per chi sceglie il versamento rateale, va ricordato che sulle rate successive alla prima vanno versati anche gli interessi.
Il saldo 2025 e primo acconto 2026 si versa entro il 30 giugno
Finito di pagare il secondo acconto 2025 a maggio (per chi sceglie la dilazione in 5 rate) ci si ritrova a dover pagare il saldo 2025 e primo acconto 2026 risultante dalla dichiarazione dei redditi 2025, che scade il 30 giugno.
Anche in questo caso il lavoratore può scegliere di versare il tutto in un’unica soluzione o dilazionare il pagamento a rate fino a dicembre. Per chi sceglie anche in questo caso la rateizzazione delle imposte si verifica una situazione in cui il versamento delle tasse avviene in 12 mesi, ovvero spalmato sull’intero anno. Questo, ovviamente, comporta un peso minore per l’autonomo che non dovrà più versare somme altissime in sole due date annuali, ma avrà la possibilità, come i lavoratori dipendenti di spalmare la tassazione su tutto l’anno.
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