Non abbiamo mai acquistato così tanto gas e la quota in arrivo dalla Russia non è mai stata così bassa. E’ quanto emerge dai numeri del DataLab dell’Ispi, il centro specializzato nell’analisi di macro-trend e di temi di attualità.
Se da un lato le importazioni di gas dell’Italia non sono mai state così elevate, dall’altro la quota in arrivo dalla Russia non è mai stata così bassa.
E’ quanto emerge dai numeri elaborati dal DataLab dell’Ispi, l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, il centro specializzato nell’analisi di macro-trend e di temi di attualità. Il DataLab ha recentemente lanciato una Dashboard con i numeri necessari a monitorare l’evoluzione della crisi in Italia e in Europa.
Italia: le importazioni di gas
Partendo dal dato complessivo sulle importazioni di gas dell’Italia, e concentrandoci sulla quota in arrivo dalla Russia, vediamo come un anno fa importavamo, ogni giorno, 79 Mmc di gas (milioni di metri cubi, media settimanale).
Al 20 luglio 2022, questo dato ha registrato una netta riduzione attestandosi a 20,8 Mmc, pari ad un calo, in pochi mesi, di oltre 70 punti percentuali.
A compensare le minori importazioni russe ci hanno pensato quelle in arrivo dall’Algeria (+15% tra luglio 2021 e luglio 2022), quelle transitanti per il Tap (Gasdotto Trans-Adriatico, +22%) ed il Gnl (Gas naturale liquefatto, +95%). In rosso di 38 punti percentuali, ma si tratta del nostro fornitore minore, gli acquisti dalla Libia.
Italia - Importazioni giornaliere di gas. Fonte: ISPI DataLab
UE 27 - Importazioni settimanali di gas. Fonte: ISPI DataLab
A livello europeo, in un anno, lo shopping di gas russo è passato da circa 2500 a poco più di 600 Mmc, pari ad un calo di oltre 75 punti percentuali.
🇮🇹🇷🇺 Crisi del gas: l'incredibile lavoro dell'Italia.
Le importazioni dalla Russia sono ai minimi di sempre. Gazprom dichiara forza maggiore e continua a tagliare.
Eppure, le importazioni totali italiane a luglio si avvicinano ai MASSIMI di sempre.Chapeau. pic.twitter.com/m88TV6a8NO
— Matteo Villa (@emmevilla) July 19, 2022
Tweet di Matteo Villa, ricercatore senior e n.1 del DataLab dell’Ispi
Russia: quanto sta incassando dalla vendita del gas
La diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas è funzionale sia a ridurre la dipendenza dal gas in arrivo da Mosca e sia ad assestare un colpo alle entrate derivanti dalla vendita di questa commodity.
Dai numeri del DataLab dell’Ispi (elaborati su dati Snam, Entsog, Gie, Ice) emerge che se fino alla prima parte di aprile esisteva una corrispondenza diretta tra prezzo del gas ed entrate russe, negli ultimi tre mesi prima abbiamo assistito ad un allentamento di questa relazione ed ora le due variabili si muovono in maniera speculare.
Prezzi del gas ed entrate russe. Fonte: ISPI DataLab
Dopo il picco registrato ad inizio marzo, quando le entrate russe hanno raggiunto quota 800 milioni di euro giornalieri, attualmente siamo in area 136 milioni di euro (-83%).
Se da un lato l’attuale livello è di poco superiore ai 128 milioni del pari periodo 2021, va rilevato che in 12 mesi il prezzo di questa materia prima è praticamente triplicato.
Italia: i livelli degli stoccaggi di gas
Il nostro Paese sta acquistando gas a livelli da record poiché l’obiettivo dichiarato è di portare gli stock ai livelli massimi prima dell’arrivo della stagione fredda.
Se nel caso della diversificazione dei fornitori sono stati fatti importantissimi passi avanti, in quello del riempimento degli stoccaggi siamo ancora indietro.
Come vediamo, al 20 luglio 2022, il riempimento degli stoccaggi italiani era al 68%, 3 punti percentuali in meno rispetto a 12 mesi prima e ben 10 al di sotto del livello del 2019.
Italia - Riempimento stoccaggi. Fonte: ISPI DataLab
A questa pagina è possibile trovare la dashboard di ISPI DataLab con tutti i numeri.
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