Aiuti per affitto 2025, ecco tutte le agevolazioni

Patrizia Del Pidio

18 Febbraio 2025 - 17:42

Quali sono gli aiuti in vigore nel 2025 per chi vive in una casa in affitto? Tra agevolazioni fiscali e bonus, vediamo cosa spetta.

Aiuti per affitto 2025, ecco tutte le agevolazioni

Aiuti per l’affitto, quali sono nel 2025 le agevolazioni riconosciute? Per chi vive in una casa in locazione non sempre è facile sostenere il costo del canone di affitto mensile e proprio per questo sono previsti benefici destinati proprio per chi vive in una casa che non è di proprietà.

Mentre per chi paga il mutuo acceso per l’acquisto dell’abitazione principale vi è la possibilità, in caso di difficoltà economica, di sospendere il pagamento delle rate per un determinato periodo, per chi vive in affitto che agevolazioni ci sono?

Lo Stato, ovviamente, viene incontro anche a chi non è proprietario dell’immobile in cui vive e non riesce a pagare il canone di locazione. Per il 2025, infatti, è stato rinnovato un importante aiuto a patto che ci siano validi motivi per non aver pagato e che si rispettino i requisiti Isee. Vediamo di cosa si tratta e a chi è rivolta questa importante agevolazione a cui, poi, se ne aggiungono anche altre.

Aiuto per chi vive in affitto, cosa fa lo Stato?

Ci sono diversi aiuti messi in campo per chi vive in affitto e variano in base alla tipologia di difficoltà in cui si versa. Ci sono aiuti destinati a chi ha ricevuto già uno sfratto, a chi si trova in una situazione di disagio economico e non riesce a sostenere le spese del canone di locazione.

In questo articolo esamineremo quelli che sono gli aiuti messi in campo per chi vive in affitto e quali sono le agevolazioni previste in questi casi, oltre ai requisiti per richiedere contributi, bonus e sconti.

Fondo morosità incolpevole per chi ha ricevuto uno sfratto

Per il 2025 è stato rifinanziato il Fondo morosità incolpevole a livello nazionale, visto che negli ultimi anni era solo a carattere regionale. Si tratta di un aiuto che entra in gioco solo nel caso vi siano gravi e validi motivi che impediscano il pagamento del canone di affitto e che si rispettino i limiti Isee previsti dalla normativa.

Per aver diritto al contributo affitto bisogna presentare apposita domanda per accedere alle forme di sostegno previste per le famiglie che vivono in disagio economico. Si tratta di un bonus concesso a coloro che rientrano tra gli inquilini vittime della morosità incolpevole, ovvero per coloro che non pagano l’affitto non per volontà di non farlo, ma per mancanza di liquidità.

Fino ad esaurimento fondi lo Stato lo eroga alle famiglie che non riescono a pagare il canone di locazione e rientra nella legislazione del Decreto anti-sfratti.

Da specificare che il fondo per il contributo affitto è attivo non in tutti i Comuni ma soltanto in quelli dove ci sono problematiche legate alla tensione abitativa e, di conseguenza è più alto il canone di locazione (e più difficile da pagare).

Il contributo erogato è pari alla differenza tra il valore del canone di locazione di un alloggio popolare tipo e quello pagato realmente dall’inquilino che si trova in difficoltà economica.

Per accedere al fondo di morosità incolpevole è necessario che, oltre alle gravi motivazione che impediscono di pagare l’affitto, l’inquilino versi anche in una situazione economica disagiata e abbia Isee che non superi i 26.000 euro l’anno.

Quali sono le gravi motivazioni per accedere al fondo?

Le cause gravi che danno diritto a richiedere il contributo affitto 2023, possono essere riassunte nel seguente elenco:

  • licenziamento;
  • riduzione dell’orario lavorativo (e di conseguenza della retribuzione);
  • cassa integrazione;
  • scadenza contratto a tempo determinato non rinnovato;
  • cessazione dell’attività lavorativa che non dipendono dalla volontà del lavoratore;
  • infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che concorreva alla formazione del reddito della famiglia.

Oltre alle gravi motivazioni che impediscono il pagamento dell’affitto e all’Isee che deve essere inferiore a 26.000 euro l’anno, l’inquilino deve rispettare anche altre condizioni per poter accedere al contributo affitto 2025.

Ad esempio per poter richiedere il rimborso dell’affitto è necessario che nessun componente del nucleo familiare sia proprietario o usufruttuario di un immobile nell’area di residenza. Per poter accedere al fondo, inoltre, è necessario che l’inquilino abbia ricevuto lo sfratto per morosità e che il contratto per l’immobile in cui vive sia regolarmente registrato.

Ovviamente l’immobile per il quale si richiede il contributo affitto non deve appartenere a una categoria di lusso e in esso bisogna avere la residenza da almeno un anno.

Bonus affitto giovani con detrazione al 20%

Per i giovani è previsto, invece, un aiuto qualora decidano di andare a vivere in una casa in affitto. L’età deve essere compresa tra i 20 e i 31 anni non compiuti e spetta una detrazione del 20% sul canone di locazione dovuto fino a un massimo di 2.000 euro l’anno. In caso sia più conveniente sarà riconosciuta una detrazione base pari a 991,60 euro.

Se ad esempio, la detrazione al 20% fosse più bassa di 991,60 euro sarà riconosciuta quest’ultima cifra come detrazione e non il 20% sul canone di locazione annuo.

Detrazioni affitto

Per la generalità dei cittadini che vivono in affitto, poi, sono è riconosciuta la detrazione per il canone d’affitto. A differenza delle detrazioni standard, che sono pari al 19% della spesa sostenuta, per l’affitto è previsto un importo annuo forfettario.

Il limite di detrazione riconosciuto varia in base al reddito ed è necessario che il contratto di affitto sia stipulato con contratto a canone concordato o transitorio. Quanto spetta? Nello specifico alla generalità degli inquilini è riconosciuta una detrazione di:

  • 495,80 euro per chi ha redditi inferiore a 15.493,71 euro l’anno;
  • 247,90 euro per chi ha redditi tra 15.493,71 e 20.987,41 euro l’anno.

Per i lavoratori che spostano la propria residenza per motivi di lavoro la detrazione è più alta per i primi 3 anni a patto di rispettare i seguenti requisiti:

  • essere un lavoratore dipendente;
  • avere un contratto di affitto per una abitazione nel Comune di lavoro o in un Comune limitrofo;
  • spostare la residenza nel Comune in questione;
  • che il Comune in cui si trasferisce la residenza si trovi o in una Regione diversa rispetto alla precedente residenza, o ad almeno 100 chilometri di distanza da dove si viveva prima.

L’importo della detrazione, in questo caso è pari a:

  • 991,60 euro per chi ha redditi inferiore a 15.493,71 euro l’anno;
  • 495,80 euro per chi ha redditi tra 15.493,71 e 20.987,41 euro l’anno.

Bonus affitti per studenti fuori sede

Un’altra forma di aiuto per sostenere il costo dell’affitto è riservata agli studenti universitari che studiano in una Università che si trovi almeno a 100 chilometri di distanza rispetto al Comune di residenza.

Per la casa presa in affitto nel Comune dell’Università che si frequenta o in uno limitrofo è riconosciuta una detrazione al 19% di quanto speso per pagare i canoni di locazione entro una spesa massima di 2.633 euro l’anno. La detrazione massima che spetta è pari a 500,27 euro l’anno.

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