Il colosso tech ha lanciato il nuovo indossabile Halo, che funziona più o meno come uno smartwatch e secondo alcuni raccoglierà “montagne di dati sensibili”
A partire dallo scorso venerdì Amazon ha messo in commercio Halo, il suo primo indossabile health-friendly.
Il dispositivo, che viene indossato al polso, offre caratteristiche simili ad altri indossabili presenti sul mercato come gli smartwatch: svolge attività di monitoraggio del sonno, dei battiti cardiaci e gestisce piani per la salute dell’utente, ma include anche diverse nuove funzionalità che alimenteranno i già ben presenti problemi di privacy.
La CNN, nel pezzo che presenta il nuovo dispositivo, fa notare come Amazon stia cercando di rendere i suoi servizi e prodotti una “parte indispensabile della quotidianità delle persone”. Questo processo però - è l’allarme del quotidiano USA - contempla che “vengano raccolte montagne di dati”.
E con Halo il colosso di Jeff Bezos sembra potenzialmente pronto a “insinuarsi in aree ancora più sensibili della vita degli utenti.”
Amazon lancia Halo e alimenta altre polemiche sulla privacy
Lanciato giovedì negli Stati Uniti, Halo non è molto diverso dagli altri indossabili realizzati dalle big tech mondiali come Apple, Microsoft o Huawei.
Ha un’app dedicata e permette di gestire salute, dieta, attività fisica e enterteining, connettendosi a una lunga serie di funzionalità.
In particolare, la funzionalità «Tone» utilizza piccoli microfoni e l’apprendimento automatico per analizzare la voce degli utenti e prevedere come altre persone potrebbero percepire il tuo tono di voce.
La tecnologia tiene conto di tono, intensità, tempo e ritmo della voce, per creare così veri e propri frame di un discorso dell’utente accompagnati da etichette come «esitante» o «deciso».
Fuori di dubbio che l’idea di un dispositivo che raccolga frammenti della tua voce e li esamini sia senz’altro originale come passatempo; ma la CNN fa notare come in un momento simile - nel bel mezzo di una preoccupazione quotidiana per la gestione dei dati personali - questa può sembrare quasi una “scena distopica alla Black Mirror”.
Nel corso della presentazione virtuale che ha preceduto il lancio, i dirigenti di Amazon hanno sottolineato i controlli privacy alla base, incluso il fatto che i campioni vocali vengono elaborati solo sul telefono, mai nel cloud, e verranno eliminati automaticamente dopo l’elaborazione.
Ma per Pam Dixon, direttore esecutivo del gruppo di ricerca World Privacy Forum, il pericolo è vivo e imponente sul fronte sicurezza dei dati personali:
“Tutti questi dispositivi comportano e avranno sempre dei rischi. Le aziende tecnologiche in questo momento devono considerare la loro più grande battaglia la (ri)conquista della fiducia delle persone. La garanzia che nessuno veda o ascolti questi dati è davvero cruciale”.
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