Il prezzo delle azioni ENI torna sotto la lente degli analisi. Per quale motivo il prezzo potrebbe potenzialmente salire?
Nonostante l’incertezza economica che caratterizza lo scenario globale, il prezzo del petrolio pare essere sulla strada giusta per chiudere un’altra settimana in positivo. Ciò che sembra favorire il prezzo dell’oro nero è un’ulteriore riduzione significativa delle scorte di petrolio negli Stati Uniti e il fatto che, apparentemente, la Russia seguirà l’esempio dell’Arabia Saudita. Inoltre, la prossima settimana si terrà un incontro dell’OPEC+ per discutere possibili tagli alla produzione, che sono molto attesi dagli analisti e probabilmente già in parte riflessi nei prezzi dei futures del petrolio. La pressione sul fronte dell’offerta potrebbe agevolare, o almeno sostenere, i prezzi nelle diverse contrattazioni del petrolio, con potenziali impatti positivi sui prezzi delle azioni delle compagnie petrolifere.
Tra le principali compagnie italiane con una rilevanza globale, spicca ENI: il prezzo delle azioni di ENI, una delle principali aziende del settore energetico, è spesso correlato al prezzo del petrolio. La società risulta anche al centro di un importante programma di buyback che sembra piacere abbastanza a i propri azionisti: a quanto pare, a fine agosto ha acquistato circa 4.233.249 azioni proprie per un PMP di €14,1299, per un ammontare circa dell’1,84% del capitale del gruppo. A quanto risulta, questa operazione segnala la conclusione della prima tranche di buyback. È prevista quindi un ulteriore fase, con la quale si concluderà il programma di acquisto di azioni proprie della società.
Analisi tecnica di ENI: strategie operative
Dal punto di vista tecnico, il titolo mostra una notevole forza relativa rispetto al suo settore di appartenenza. Ad esempio, il 31 agosto, nonostante un calo complessivo delle sue «colleghe» a Piazza Affari come Saipem, Tenaris ed ENEL, ENI ha chiuso la sessione in rialzo. Non a caso, il prezzo del titolo si avvicina ai massimi dell’anno, che rappresentano una soglia grafica e psicologica significativa, i €15. Questo livello ha resistito alla crescita del prezzo delle azioni fin dal 2019, fungendo da vera e propria barriera per l’aumento del valore del titolo. Sebbene all’inizio del 2023 ENI sia stato pesantemente influenzato, come anche gli altri titoli del settore, dalla contrazione generale dei prezzi delle materie prime energetiche, compreso il petrolio, nella seconda metà dell’anno sembra decisamente determinato a tentare una nuova rottura dei massimi menzionati.
Sintetizziamo di seguito i livelli da monitorare con attenzione:
Trigger: €14
Primo target: €15
Secondo target: €16
Stop loss: €13,8
ENI: strategia long con i Turbo Unlimited Long Certificate di Bnp Paribas
Nell’ipotesi di una strategia «long» su ENI potrebbe aver senso utilizzare il certificato Turbo Long di Bnp Paribas con ISIN NLBNPIT1IGA1 e leva 4,70.
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