Il titolo capitanato da Carlo Messina torna sotto la media mobile a 200 giorni nella seduta di oggi. Nulla da temere per la tendenza rialzista, secondo l’analisi tecnica. Deterioramento della struttura ascendente solo con una violazione di 2,102 euro
Le azioni Intesa Sanpaolo proseguono in calo a Piazza Affari.
Al momento della scrittura i corsi si attestano a 2,162 euro, ritornando così al di sotto della media mobile semplice a 200 giorni. Nonostante questo segnale di debolezza dovuto dall’intersezione dei prezzi con il livello dinamico, la tendenza rialzista rimane intatta.
Intesa Sanpaolo, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
I corsi dell’istituto di credito guidato da Carlo Messina hanno di recente evidenziato un cambio di polarizzazione a favore dei compratori. Le azioni, infatti, hanno proseguito dalla prima decade di ottobre 2018 fino a fine febbraio oscillando all’interno di due livelli statici, formando così un trading range.
Il supporto di questa figura rettangolare è rappresentato dal livello che conta i minimi segnati il 25 ottobre scorso a 1,884, successivamente testato con i low registrati il 20 novembre e il 27 dicembre. La resistenza è invece rappresentata dal livello orizzontale che conta l’high messo a segno nella seduta del 3 dicembre scorso a 2,123.
Questo trading range è stato violato definitivamente con le due candele bullish segnate il 27 e il 28 febbraio scorsi, mentre nella seduta dell’8 marzo i prezzi hanno completato il pullback prima di ripartire al rialzo per segnare un nuovo massimo crescente.
Dato il modello di massimi e i minimi ascendenti, tuttora valido, si potrebbero privilegiare operazioni di matrice rialzista. Questo nonostante l’indicazione negativa evidenziata dall’intersezione dei prezzi con la media mobile a 200 giorni.
Un deterioramento della struttura tecnica a favore dei compratori avverrebbe solo con una chiusura al di sotto del minimo di swing segnato l’8 marzo scorso a 2,102 euro. Livello al quale verrebbe violata anche la trendline discendente di lungo periodo che conta i principali massimi segnati da maggio 2018.
In caso di ulteriore flessione, quindi, si potrebbero implementare strategie long da questo supporto, in linea con il trend dominante di breve termine.
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Elaborazione Ufficio studi di Money.it
In caso di segnali di forza in prossimità del supporto precedentemente menzionato, si potrebbero implementare strategie di matrice rialzista.
In tal caso lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del minimo della candela impulsiva segnata il 27 febbraio scorso, più precisamente a 2,060.
Il primo obiettivo di profitto potrebbe essere identificato in prossimità dei recenti massimi relativi a 2,262 euro.
Un target finale, invece, potrebbe essere collocato sul livello tondo a 2,30 euro.
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