I corsi del titolo operante nel settore Oil&Gas segna nuovi massimi oggi. La violazione di alcuni livelli tecnici rafforza la view rialzista sul titolo favorendo l’implementazione di strategie long
Le azioni Saipem si attestano a 4,7560 euro a Piazza Affari in progresso dell’1,64%. La struttura tecnica della quotata continua a mostrare segnali di rafforzamento dai minimi registrati il 27 dicembre a 3,0860 euro.
Da questi low, infatti, la quotata ha via via segnato un modello di massimi e minimi crescenti, tuttora valido grazie alla rottura del modello di consolidamento in atto da marzo.
Saipem, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Oltre alle indicazioni grafiche anche quelle algoritmiche hanno evidenziato un cambio di polarizzazione da tendenza ribassista a rialzista, in particolare con l’intersezione al rialzo della media mobile a 200 giorni, dapprima testata durante la pria decade di febbraio e successivamente violato con la candela bullish disegnata il 15 febbraio. In concomitanza con questa rottura i corsi hanno anche sorpassato la resistenza statica a 4,17 euro, che conta il massimo registrato il 4 dicembre scorso.
Inoltre, con il recente rialzo i corsi hanno oltrepassato il livello di ritracciamento di Fibonacci del 61,8%, calcolato sull’ultimo impulso ribassista messo a segno dai top registrati il 1° ottobre 2018 a 5,5180 euro e terminato con il minimo a 3,0860 segnato con la seduta del 27 dicembre scorso.
Questo violazione ha di fatto compromesso la struttura ribassista in atto da ottobre, facendo pensare che il recente movimento ascendente non sia un movimento correttivo.
Osservata la price action di breve termine il rialzo di oggi ha violato il pattern inside che si è formato con le candele del primo, del 4 e del 5 marzo, aprendo le porte a strategie long.
Strategie operative su Saipem
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Alla luce dei molteplici segnali di rafforzamento della tendenza rialzista in atto da inizio anno e dalla validazione di un pattern di compressione rotto al rialzo, si potrebbero privilegiare operazioni long ai prezzi attuali, oppure su un timeframe minore come il quattro ore e l’orario in caso di ritracciamento sul massimo segnato il 1° marzo a 4,7050 euro.
In tal caso lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del livello tondo a 4,60 euro, più precisamente a 4,5660, prezzo corrispondente al 50% del range della candela del 3 marzo.
Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato a 5,1720 euro, resistenza statica lasciata in eredità dal massimo segnato il 17 ottobre.
Un target finale potrebbe essere collocato in prossimità della trendline di lungo periodo che conta i massimi registrati il 2 gennaio 2017 e il 1° ottobre 2018, ora transitante a 5,4693 euro.
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