Le quotazioni dell’Eur/Usd rimangono ferme sul supporto di lungo periodo, evidenziand una sostanziale indecisione degli operatori. La struttura grafica evidenzia comunque debolezza, vediamo come si potrebbe operare secondo l’analisi tecnica
L’Eur/Usd prosegue nella sua lenta discesa, stazionando sulla linea di tendenza di lungo periodo che unisce i top del 24 agosto 2015 a quelli del 3 maggio 2016.
Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nelle scorse sedute, dopo essere state respinte dalla trendline ottenuta con i lows del 18 giugno e del 17 luglio 2019, le quotazioni hanno rotto il livello di concentrazione di domanda a 1,1168, mettendo a segno una serie di cinque barre negative di fila. I corsi sono quindi giunti all’ultimo baluardo che le separa dal supporto a 1,0874, lasciato in eredità dai top dell’8 dicembre 2016.
A tal proposito, un segnale di forte debolezza si avrebbe in caso di accelerazioni al di sotto di 1,1028, dove transita la linea di tendenza che unisce i massimi del 10 a quelli del 31 gennaio scorsi.
Al contrario, per poter intercettare un recupero dai prezzi attuali, si dovrebbero attendere dei segnali grafici più chiari: in particolar modo, riassorbimenti oltre 1,1180 possono essere interpretati positivamente, specie se fatti con barre che evidenziano forza.
Strategie operative su Eur/Usd
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
La struttura grafica del cambio ai livelli attuali non si presta ad alcun tipo di operatività. Vista la debolezza che caratterizza i corsi, si potrebbero valutare strategie di matrice long da area 1,0870 puntando ad un recupero più deciso da parte dei corsi.
In tal caso, lo stop loss andrebbe posto a 1,0790, mentre l’obiettivo principale a 1,10. Un target più ambizioso sarebbe invece identificabile a 1,1080.
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