Il derivato sul petrolio WTI riprende vigore dopo il forte ribasso registrato durante la scorsa ottava. La struttura di lungo periodo favorisce l’implementazione di strategie long con ampio rapporto di rischio/rendimento. Ecco i livelli da monitorare secondo l’analisi tecnica
Il derivato sul petrolio WTI continua a mettere a riprendere vigore dopo il forte ribasso registrato durante la scorsa ottava. I prezzi con il tracollo segnato il 22 e il 23 maggio si sono riportati velocemente al test dei 57,50 dollari al barile, prima di effettuare un primo rimbalzo.
Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Nel breve periodo la struttura tecnica è evidentemente polarizzata al ribasso, dopo il fallimento di un nuovo massimo crescente e l’inizio di un modello di massimi e minimi decrescenti.
Inoltre con l’ultimo impulso ribassista segnato il 23 maggio scorso i prezzi si sono inoltre riportati al di sotto della SMA 50 e 200, rafforzando la view ribassista sul petrolio.
Osservando l’oscillatore RSI settato a 14 periodi si può notare che quasi chirurgicamente i corsi hanno rimbalzato proprio a contatto con la soglia di ipervenduto, facendo pensare che una prosecuzione dell’attuale movimento al rialzo potrebbe essere plausibile.
Strategie operative sul petrolio WTI
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Vista la struttura tecnica del WTI future si potrebbero implementare strategie long con una rottura degli attuali massimi di seduta, più precisamente a 59,34 dollari al barile. Lo stop loss potrebbe essere collocato poco al di sotto del minimo segnato ieri, più precisamente a 58 dollari. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato in prossimità dei top registrati il 20 maggio in area 64 dollari. Un target finale, invece, potrebbe essere posto in prossimità del massimo segnato lo scorso aprile in area 66 dollari.
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