Con il rinnovo del contratto verrà riconosciuto un assegno di 450 euro ad ogni dipendente pubblico: ecco quando verrà pagato e a chi spetta.
Con il rinnovo del contratto i dipendenti pubblici avranno diritto ad un assegno una tantum con gli arretrati dello scorso anno. Questo perché il rinnovo contrattuale sul quale i sindacati e l’Aran stanno ancora discutendo è valido per il triennio 2016-2018.
Una volta che il contratto verrà rinnovato i dipendenti pubblici - come insegnanti, Forze Armate, e impiegati nella Pubblica Amministrazione - riceveranno in busta paga l’aumento promesso dalla Ministra Madia. Per le mensilità pregresse, quindi, lo Stato verserà un assegno una tantum nelle tasche dei dipendenti pubblici.
Tuttavia, l’importo dell’assegno, stando alle cifre stanziate nella ultime due manovre finanziarie (1,2 miliardi di euro) sarà di soli 450 euro lordi.
Considerando quindi che l’assegno riguarda gli arretrati del 2016 e del 2017 (circa 24 mensilità), si tratta di poco più di 18 euro (lorde) al mese. Una cifra irrisoria per i dipendenti pubblici, i quali per due anni hanno dovuto attendere un rinnovo del contratto che per un motivo o per un altro non si è ancora concretizzato.
Arrivati a novembre 2017 (un anno dopo la firma sull’accordo tra i sindacati e la Ministra Marianna Madia) i tempi per il rinnovo del contratto sono sempre più stretti visto che l’intenzione dell’amministrazione è di caricare la prima tranche degli aumenti di stipendio fin dalle prime buste paga del 2018.
Ad oggi l’accordo non c’è ancora e per questo si preannuncia un mese molto “caldo”: a tal proposito l’ARAN ha dato appuntamento ai sindacati per mercoledì 8 novembre, quando le trattative per il rinnovo del contratto verranno ufficialmente riprese.
In quell’occasione verranno definiti i dettagli dell’aumento di stipendio mensile, ma anche del Bonus 80 euro (salvato grazie a delle risorse aggiuntive stanziate nell’ultima manovra finanziaria) e dell’assegno una tantum con gli arretrati degli ultimi due anni. Ed è proprio di quest’ultimo che vogliamo parlarvi di seguito.
Assegno una tantum per i dipendenti pubblici: la “beffa” dei 450 euro lordi
L’assegno una tantum spetta a tutti i dipendenti pubblici coinvolti nelle trattative per il rinnovo del contratto. Il motivo, come anticipato, è semplice; per questi il nuovo contratto è valido per il triennio 2016-2018 e di conseguenza bisognerà “rimborsarli” degli aumenti stipendiali non riconosciuti nelle precedenti mensilità.
Come noto l’aumento di stipendio per i dipendenti pubblici ammonterà a 85 euro mensili - lordi e medi - ma l’importo dell’assegno una tantum sarà ben lontano da queste cifre. Infatti, viste le risorse stanziate nel 2016 e nel 2017 per il rinnovo del contratto, questo sarà di soli 450 euro lordi.
Quindi, sottraendo le imposte, abbiamo un importo netto di circa 300 euro medi (per alcuni sarà più basso, per altri più alto) per dipendente.
Quando verrà pagato? Molto probabilmente l’assegno arriverà a gennaio 2018, quando i dipendenti pubblici (sempre se il rinnovo verrà definito in tempo) vedranno accreditati sul cedolino stipendiale gli aumenti tanto promessi e desiderati.
85€, più un assegno da 450€, per un totale di 535€ lordi che non possono rimborsare i dipendenti pubblici degli anni in cui il contratto è rimasto bloccato incostituzionalmente. Ma le risorse disponibili sono queste, quindi bisognerà accontentarsi.
Bonus 80 euro confermato: l’annuncio della Ministra Madia
Per i dipendenti pubblici c’è almeno la conferma del bonus 80 euro a far sorridere: con la Legge di Bilancio 2018, infatti, sono state stanziate le risorse per salvaguardare il bonus Renzi dagli effetti dell’aumento di stipendio.
La conferma arriva direttamente dalla Ministra della Pubblica Amministrazione, la quale ha risposto al quotidiano Libero in merito alla possibilità di una “collisione” tra l’aumento contrattuale e il Bonus Renzi.
A tal proposito la Madia, utilizzando l’hashtag #nofakenews, ha dichiarato: “con gli 85 euro medi di aumento in rinnovo contratto #PA nessun lavoratore perderà bonus 80 euro”. Almeno questa, è una buona notizia.
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