Assegno unico, cosa fare per non perderlo tra il 2023 e il 2024: le scadenze per il rinnovo dell’Isee e in quali casi va fatta la comunicazione di variazione all’Inps.
Sta per scadere l’anno e come solitamente accade ci si interroga su cosa ne sarà dell’Assegno unico universale erogato in favore dei figli a carico.
Abbiamo già spiegato che tra dicembre e gennaio ci sarà un aumento dell’importo dell’Assegno unico che dovrebbe essere pari al 5,4% (tasso di rivalutazione accertato dall’Istat); qui vogliamo concentrarci su cosa deve fare una famiglia per assicurarsi che con l’arrivo del nuovo anno il contributo continui a essere erogato senza alcuna sospensione o riduzione dell’importo.
A tal proposito, ricordiamo che l’Inps con la circolare n. 132 del 15 dicembre 2022 ha rivisto la regola secondo cui la domanda di Assegno unico universale doveva essere presentata ogni anno: già da quest’anno il rinnovo è automatico, per quanto resti obbligatorio per la famiglia rinnovare l’Isee e comunicare eventuali variazioni che incidono sull’importo.
Alla luce delle modifiche apportate, facciamo chiarezza su cosa bisogna fare per mantenere il diritto all’Assegno unico con l’arrivo del nuovo anno e quali sono le scadenze da tenere sotto osservazione.
Chi deve fare domanda
La domanda di Assegno unico va presentata solamente la prima volta che si accede al contributo: ad esempio, nel momento della nascita del primo figlio.
In tutti gli altri casi la prestazione si rinnova in automatico: il beneficiario deve solamente rinnovare l’Isee entro le scadenze suddette, come pure comunicare variazioni che incidono sul pagamento.
Il rinnovo dell’Isee
Come anticipato, il primo passaggio fondamentale riguarda il rinnovo dell’Isee: solamente il rilascio della nuova attestazione (con la quale verranno presi in considerazione redditi e patrimoni riferiti al 2022) assicura che l’importo dell’Assegno unico resti correlato alla propria condizione reddituale.
Senza Isee 2024, invece, l’Assegno viene comunque erogato ma si riduce al minimo dell’importo.
Nel dettaglio, per richiedere l’Isee 2024 c’è tempo fino al:
- 29 febbraio 2024 per scongiurare un taglio da marzo;
- 30 giugno 2024 per effettuare il ricalcolo a decorrere dall’1 marzo e assicurarsi in sede di conguaglio il pagamento degli arretrati.
Per chi invece effettua il rinnovo dell’Isee dopo luglio, l’importo verrà ricalcolato a decorrere dalle mensilità successive e senza alcun effetto retroattivo.
Come e quando comunicare la nascita di un altro figlio
Tra le ragioni che obbligano la comunicazione della variazione all’Inps c’è la nascita di un altro figlio o figlia.
In caso di nuova nascita, infatti, non basta richiedere un nuovo Isee (il che è comunque necessario vista la variazione del nucleo familiare): bisogna anche darne comunicazione all’Inps attraverso il servizio dedicato.
Solo dopo aver comunicato il nuovo nato, indicandone il codice fiscale, l’Inps sbloccherà il pagamento dell’ulteriore quota di Assegno unico, compresa del premio nascita (l’equivalente di quanto sarebbe spettato negli ultimi 2 mesi di gravidanza).
Il consiglio è di richiedere prima l’Isee aggiornato e poi effettuare la comunicazione nell’apposita area MyInps riservata alla domanda per l’Auu; tuttavia, l’Isee può essere presentato anche successivamente, a patto di farlo entro 120 giorni dalla data di nascita.
Come e quando comunicare che un figlio compie 18 anni
L’Assegno unico spetta anche ai maggiorenni, fino al compimento dei 21 anni, a patto che:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
- svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale.
A tal proposito serve comunicare all’Inps, sempre attraverso la propria area personale o comunque avvalendosi del supporto di caf o patronati, che il figlio che diventa maggiorenne soddisfa la condizione per continuare a percepire del sostegno (ma per un importo più basso).
La modifica deve essere tempestiva, in quanto è bene sottolineare che non è retroattiva.
Le altre variazioni da comunicare all’Inps
Oltre a nuovo nato e figli che diventano maggiorenni, per continuare a percepire dell’Assegno unico, o comunque per aumentarne l’importo, bisogna effettuare le seguenti variazioni:
- cambiamento relativo allo stato di disabilità del figlio (ad esempio per aggravamento);
- variazione dello status di studente per figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni;
- separazione dei coniugi;
- nuova ripartizione dell’assegno tra i genitori;
- variazione delle modalità di pagamento.
Per maggiori informazioni di seguito potete scaricare la circolare n. 132 del 15 dicembre 2022.
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