Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che prevede interessanti novità per la Pubblica amministrazione. Ecco quali.
È stato approvato dal Consiglio dei ministri nella serata di giovedì 6 aprile il cosiddetto decreto per la Pubblica Amministrazione che prevede diverse novità per il pubblico impiego. A partire da nuove assunzioni programmate soprattutto per il comparto sicurezza. Ampio taglio invece per le assunzioni ai ministeri rispetto alla bozza che circolava giorni fa. Soppressa la norma che prevedeva incarichi a personale in pensione mentre è passata quella per stipendi più alti ai ricercatori per cercare di trattenerli in Italia. Vediamo tutte le novità nello specifico.
In arrivo 3mila nuove assunzioni
La norma più importante approvata dal Consiglio dei ministri all’interno del decreto per la Pubblica Amministrazione è lo sblocco di circa 3mila nuove assunzioni tra il comparto sicurezza e i vari ministeri. Una cifra che era più alta nelle bozze della vigilia ma che alla fine è stata rivista al ribasso. La maggior parte di queste assunzioni, quasi 2mila saranno nel comparto sicurezza e riguarderanno l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera.
Il resto, circa mille, sono andati ai ministeri che però ne richiedevano di più. Nella bozza che circolava nei giorni scorsi i numeri dei nuovi assunti ai vari ministeri era più elevato di 225 unità. Ad avere la peggio il ministero del Lavoro che se le previsioni della vigilia prevedevano 350 assunzioni, si deve accontentare invece solo di 50.
Soppressa la misura per il ritorno dei pensionati
Inizialmente si parlava anche della possibilità di aprire alle amministrazioni pubbliche la possibilità di conferire incarichi dirigenziali o direttivi al personale in quiescenza, con annessa retribuzione, per un massimo di due anni. Alla fine la norma è stata soppressa quindi nessun ritorno dei pensionati nella Pubblica Amministrazione.
Stipendi più alti per i ricercatori
Passa nel decreto una norma fortemente voluta dalla ministra per l’Università Anna Maria Bernini per incentivare i ricercatori di alto profilo a restare in Italia o ad essere richiamati dall’estero come ad esempio i vincitori dei progetti Gant Horizon e Marie Curie. Il testo prevede un aumento dello stipendio fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca. Ad oggi i vincitori di Gant possono decidere di svolgere il proprio progetto di ricerca altrove, lasciando il proprio istituto di provenienza e portando con sè la dote finanziaria.
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Le altre misure approvate
Novità anche per il Formez, l’ente della Pa a cui è affidata un’ampia fetta dei concorsi pubblici che sarà commissariato. Per il momento il commissario sarà il Capo del Dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri fino all’insediamento dei nuovi organi. Il commissario straordinario entro due mesi dovrà modificare lo statuto, il regolamento interno, l’organizzazione e la struttura. Entro un mese dall’entrata in vigore del nuovo statuto dovranno essere nominati i nuovi organi.
Nella bozza del 3 aprile si parlava anche dell’assorbimento dell’ispettorato nazionale del lavoro all’interno del ministero del Lavoro. Cosa che non avverrà perché la norma non è più presente all’interno del decreto appena approvato.
Dal Consiglio dei ministri è arrivato anche il via libera al decreto siccità che prevede una sburocratizzazione delle procedure e degli iter per realizzare infrastrutture idriche e per la sicurezza e la gestione degli invasi. Sarà una Cabina di regia, incardinata presso la presidenza del Consiglio dei ministri e presieduta da Matteo Salvini, in qualità di ministro delle Infrastrutture, a svolgere le funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio.
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