Scoperto un asteroide che potrebbe impattare la Terra nel 2032. NASA e ESA sono al lavoro per valutare la minaccia e preparare le contromisure
Arrivano notizie non proprio incoraggianti dallo spazio infinito e che rimandano la mente ai film di fantascienza. È stato appena scoperto un asteroide, denominato 2024 YR4, che potrebbe impattare il nostro pianeta fra sette anni.
Il corpo celeste, largo tra i 40 e i 100 metri è stato individuato il 27 dicembre dello scorso anno dal telescopio ATLAS di Río Hurtado, in Cile.
Le prime dichiarazioni dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
La scoperta dell’asteroide è già al vaglio degli esperti dell’Agenzia Spaziale Europea che hanno predicato calma. Le dichiarazioni ufficiali sottolineano che il corpo celeste al 99 percento dovrebbe transitare in sicurezza vicino alla Terra il 22 dicembre 2023.
Il contatto, però, non può essere totalmente escluso e per questo motivo si inizia già a parlare di piani di difesa planetaria.
È iniziato il monitoraggio dell’asteroide 2024 YR4
Nel frattempo sono iniziate le prime operazioni di monitoraggio dell’asteroide scoperto a fine 2024. Al momento gli esperti delle agenzie spaziali stimano che la probabilità d’impatto sia dell’1,3%. Una percentuale che piazza 2024 YR4 al livello 3 sulla scala di rischio di impatto di Torino. Un grado di pericolo basso, quindi, ma da non sottovalutare.
ESA e NASA si sono immediatamente attivate per comprendere meglio le dimensioni e la traiettoria dell’asteroide. Un’operazione estremamente complessa dal momento che la sua orbita è eccentrica.
Quello che è certo, però, è che in questo momento il corpo celeste si sta allontanando dal nostro pianeta quasi in linea retta e che tra poco tempo potrebbe sparire dal nostro campo visivo. Il suo “ritorno” nella portata degli strumenti di monitoraggio è previsto per il 2028, data in cui sarà possibile capire meglio il reale rischio d’impatto e prendere le eventuali contromisure del caso.
Il piano per evitare l’eventuale impatto
L’ESA è all’opera per la predisposizione di eventuali piani da implementare in caso di collisione. In particolar modo due gruppi di studio sugli asteroidi, l’International Asteroid Warning Network (IAWN) e lo Space Mission Advisory Group (SMPAG) stanno elaborando piani d’attacco per ridurre i rischi. Tra queste misure potrebbe esserci anche la deviazione del corpo celeste tramite una sonda d’impatto, operazione già testata con buoni risultati nel 2022 dalla NASA durante la missione DART.
I precedenti: la missione DART
Nel 2022 la NASA, in collaborazione con il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory fece un passo avanti enorme nella predisposizione di azioni per difendere la Terra dagli impatti degli asteroidi. Gli scienziati americani inviarono nello spazio una sonda, denominata DART (Double Asteroid Redirection Test) che impattò sull’asteroide Dimorphos a una velocità di circa 22.500 km orari.
Il risultato dello scontro? La modifica dell’orbita di Dimorphos e la “deformazione globale”, ovvero il rimodellamento dell’intero corpo celeste da cui emerse del materiale precedentemente contenuto all’interno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA