Eni torna sui massimi di due giorni fa: annullati gli effetti negativi dello scivolone del petrolio. Per gli analisti lo scenario resta promettente. Ecco perché.
Azioni Eni in verde giovedì a Piazza Affari. Il peggio è alle spalle? Molti investitori si domandano se le azioni del colosso energetico sono da comprare e vendere dopo lo scivolone temporaneo del petrolio Brent sotto gli 80 dollari al barile.
I prezzi del petrolio sono già scesi rispetto ai massimi di settembre a causa della produzione record non-OPEC e delle preoccupazioni sulla domanda in Cina. Gli analisti ritengono probabile un’estensione dei tagli attuali dell’OPEC+ fino al 2024, ma il destino dei prezzi è legato alle decisioni che verranno prese nella prossima riunione dell’OPEC, rimandata a giovedì 30, in cui il cartello dei produttori cercherà di convincere l’Angola e la Nigeria ad accettare tagli alla produzione.
Nonostante la volatilità nel settore petrolifero, gli esperti mantengono una prospettiva positiva su Eni, incoraggiati dalle solide performance finanziarie, dalla diversificazione delle attività e dai progressi nella strategia di trasformazione dell’azienda. Nell’ultimo report finanziario pubblicato un mese fa, Eni ha indicato un EBIT proforma adjusted di 4 mld di euro e un free cash flow discrezionale cumulato fino a oggi di circa 6,2 mld.
L’Agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating di Eni, passando da “Negative” a “Stabili” a seguito del miglioramento dell’outlook sul debito italiano. Inoltre, Moody’s ha confermato il rating “Baa1” sul debito a lungo termine di Eni, evidenziando una stabilità finanziaria.
Gli analisti di Intesa Sanpaolo assegnano un rating di “acquisto” ad Eni con un target price di 19,20 euro, focalizzandosi sulla risoluzione delle controversie legali in Nigeria. Anche Berenberg Bank e Goldman Sachs sono positivi sul titolo, consigliando di acquistare. Goldman Sachs mantiene un prezzo obiettivo di 18 euro.
Prima di vedere la nuova strategia con un Turbo Unlimited Certificates di BNP Paribas, analizziamo i livelli di supporto e resistenza secondo l’analisi tecnica.
Analisi tecnica Eni: strategie operative
Eni è riuscita a rimbalzare con decisione nella seduta di ieri, dopo le vendite che mercoledì hanno portato alla ricopertura del gap del 9 ottobre a 14,67 euro. I prezzi dovranno tuttavia riportarsi stabilmente sopra i 15 euro per dimostrare di possedere energia sufficiente per risalire la china verso 15,33, poi fino a 15,80. Fintanto che area 15 non sarà alle spalle resterà elevato il rischio di assistere a nuovi cali in direzione di 14,40-14,50, poi fino a 14 euro.
Eni, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader
Sintetizziamo di seguito i livelli da monitorare per la nostra strategia:
Trigger: oltre 15,00 euro
Primo target: 15,33 euro
Secondo target: 15,80 euro
Stop loss: 14,77 euro
Eni: strategia long con i Turbo Unlimited Long Certificate di Bnp Paribas
Nell’ipotesi di una strategia “long” su Eni interveniamo oltre 15,00 euro per target a 15,33 e 15,80 euro, con stop loss localizzato a 14,77 euro.
Per questa strategia, si adatta il certificato Turbo Long di Bnp Paribas con ISIN NLBNPIT1OIH0 leva 5,02.
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