Analisti positivi sul titolo Eni, nonostante il calo delle ultime sedute: il titolo potrebbe salire del 39%. Ecco perché.
Azioni Eni in forte calo, comprare o vendere in vista della trimestrale? Analisti e investitori sono in attesa dei risultati finanziari del secondo trimestre 2024, che saranno pubblicati il 26 luglio. Nella seduta di oggi il titolo ha perso l’1,59% fermandosi poco sopra i supporti a 14 euro.
Equita, nella sua ultima valutazione, ha confermato un rating positivo per Eni, fissando un target price di 19,5 euro, spiccatamente superiore ai livelli attuali. Tale prospettiva suggerisce non solo un consiglio di acquisto, ma anche un potenziale significativo di apprezzamento del 39%, incoraggiando i trader bullish già in possesso delle azioni Eni e coloro che mirano a entrare nel mercato in un momento propizio.
La recente scoperta di Eni nel pozzo esplorativo Yopaat-1 EXP nel Blocco 9 in Messico potrebbe servire da catalizzatore per rafforzare il valore del titolo. Con una stima preliminare di 300-400 milioni di barili equivalenti di olio e gas, questa scoperta sottolinea l’impegno attivo di Eni nella regione centro-americana, aggiungendo potenzialmente valore significativo.
Tuttavia, non tutte le analisi sono altrettanto ottimistiche: Morgan Stanley e HSBC hanno mantenuto una valutazione più cauta, confermando solo il consiglio di mantenere le azioni Eni nel portafoglio, con target price inferiori rispettivamente a 17,3 euro e 15,5 euro. Bank of America, nel frattempo, ha espresso un’opinione neutrale con un target price di 15,5 euro, preparandosi per i prossimi risultati trimestrali.
Gli analisti prevedono un utile operativo rettificato in calo del 18% rispetto al trimestre precedente, principalmente a causa della stagionalità e della pressione sui margini nei mercati della raffinazione e delle energie rinnovabili. Il debito netto è proiettato in diminuzione, con un’attenzione particolare all’andamento del capitale circolante.
Eni: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Il titolo Eni resiste per il momento sopra area 14, un livello di supporto psicologico determinante nel lungo periodo. La violazione di questo riferimento spianerebbe la strada ai venditori che potrebbero riportare le quotazioni in area 13,50 e èiù in basso verso 12,80 circa. Solo la rottura decisa di 14,70 riporterebbe fiducia negli acquisti prospettando un riavvicinamento alla resistenza critica a 15,80 circa.
Per operare long su Eni potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC16ZT9. Il certificato ha come sottostante Eni e presenta una barriera distante attualmente il 17,52%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HC9KHV9, avente una barriera distante il 19,74% come sottostante Eni.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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