Cosa ha fatto Balenciaga? Ecco perché molti influencer la criticano e ne bruciano i vestiti

Giorgia Bonamoneta

29 Novembre 2022 - 17:53

Balenciaga gate per due campagne pubblicitarie accusate di far passare messaggi inquietanti sui bambini. Virali i video di abiti bruciati e tagliati del brand. Ecco cosa sta succedendo.

È Balenciaga gate. Il brand di abbigliamento di lusso è stato fortemente criticato per l’utilizzo di bambini molto piccoli all’interno di due campagne pubblicitarie con chiari riferimenti alla pratica del bondage e non solo. La campagna Gift Shop dello stilista di Balenciaga Demna Gvasalia - uno stilista molto spesso provocatorio - vede protagonisti bambini tra i 4 e i 6 anni che abbracciano orsacchiotti (delle borse a forma di peluche) che indossano il tipico abbigliamento di chi pratica bondage. Tra cinghie, catene e reggicalze la campagna pubblicitaria è stata subito etichettata come una di quelle che sessualizza i bambini, mettendoli in una situazione, e in alcuni casi anche pose, tipiche degli adulti.

Le critiche, che avevano coinvolto principalmente utenti social, si sono poi allargate anche a influencer e vip come Kim Kardashian, che è stata in passato ambasciatrice del brand. In queste ore sono sempre più virali i video di oggetti brandizzati Balenciaga a cui viene dato fuoco. Le campagne pubblicitarie di Balenciaga sono state subito additate come pedopornografiche e il gruppo complottista di QAnon ha immediatamente fatto propria la critica, riportando in vita la mai tramontata teoria che vede democratici e vip statunitensi adoratori di Satana e gestori di un giro internazionale di prostituzione minorile.

Balenciaga al centro dello scandalo: due campagne pubblicitarie con protagonisti bambini

Demna Gvasalia - tra gli artisti più ricchi al mondo - ha realizzato due campagne pubblicitarie per il brand Balenciaga, di cui è stilista, con protagonisti bambini tra i 4 e i 6 anni. Entrambe le campagne sono state fortemente criticate per aver creato delle immagini nelle quali i bambini sono stati avvicinati a pratiche spesso di tipo sessuale come il bondage. Gvasalia è sempre piuttosto provocatorio, ma in questo caso sembra che il pubblico non voglia accettare la sessualizzazione dei bambini come qualcosa di normale.

Le campagne finite nella bufera sono due:

  • (uscita 16 novembre) campagna Gift Shop
  • (uscita 21 novembre) protagonista delle borse

Le campagne sono strettamente collegate da un sottotesto che da alcuni è stato definito pericoloso, soprattutto in luce dei dati che vedono i crimini sui minori (anche e soprattutto quelli sessuali) in forte aumento. Nella prima campagna i protagonisti sono dei bambini con degli orsacchiotti. Queste borse a forma di peluche indossano collarini di pelle, magliette a rete e altri indumenti tipici della pratica bondage. Nelle foto i bambini sono ritratti su divani o letti con tutta una serie di altri oggetti ambigui, come collarini o ciotole per animali dal look “trasgressivo”, fino anche a bicchieri di vino o superalcolici.

La seconda campagna vede come protagonista una borsa poggiata su una pila di fogli. Ingrandendo questi fogli si possono notare delle scritte in particolare. La prima è un documento della Corte suprema statunitense che nel 2008 ha deciso contro la promozione della pedopornografia, non più considerata protetta dalla libertà di espressione; in un’altra foto si vede un quadro del pittore belga Michaël Borreman nel quale i protagonisti sono dei bambini che giocano in un’atmosfera con sfumature inquietanti, se non addirittura violente.

Bruciati prodotti Balenciaga: le polemiche tra social e complotti

Le due campagne sono state immediatamente ritirate da Balenciaga, ma la polemica non si è ancora spenta. Sui social sono diventati virali i video di persone che bruciano o rovinano i loro capi firmati Balenciaga, con l’invito a boicottare il brand.

Non è felice neanche Kim Kardashian che “come madre di quattro figli” ha dichiarato di essere rimasta scossa delle immagini inquietanti. “La sicurezza dei bambini deve essere tenuta con la massima considerazione e qualsiasi tentativo di normalizzare gli abusi sui minori di qualsiasi tipo non dovrebbe avere posto nella nostra società”, ha scritto su Twitter.

Balenciaga si è scusata ed è alla ricerca di un responsabile, di un capro espiatorio al quale far pagare i danni subiti. Sono infatti in corso indagini interne ed esterne per impedire che qualcosa di simile accada nuovamente. Intanto però complottisti come i membri di QAnon hanno già fatto propria la polemica contro Balenciaga, tornando a parlare di un presunto sfruttamento di minori a opera dei vip della scena statunitense.

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