Il real estate sta cercando di rispondere agli impulsi della tecnologia: in seguito alla pandemia sono mutate sia le città che il modo di lavorare. Ne ha parlato la Ceo di JLL durante l’AI Week 2022
Barbara Cominelli, Chief Executive Officer di JLL, azienda attiva nel settore immobiliare, è intervenuta nel corso della quarta giornata dell’AI Week 2022, durante la quale ha fatto il punto sullo stato dell’innovazione nel mondo del real estate.
Secondo Cominelli, il real estate ha sofferto particolarmente lo shock dovuto al Covid-19, essendo un settore fino a poco tempo fa non incline all’innovazione tecnologica. Questo è dimostrato dal fatto che negli ultimi 50 anni le aziende di tutti i settori hanno aumentato la loro produttività del 153%, mentre quella del settore del real estate è diminuita del 19%.
In fase di ripresa, ha affermato, il settore si è dovuto confrontare con la realtà, che l’ha chiamato a rinnovarsi per andare incontro alle esigenze della clientela.
Oggi, afferma la manager, il real estate sta cercando di rispondere in maniera proattiva agli impulsi della tecnologia, specialmente poiché in seguito alla pandemia sono mutate sia le città che il modo di lavorare, il che ha un peso specifico enorme su questo settore.
Anche a livello italiano questa trasformazione è necessaria, infatti, ha detto Cominelli, l’Italia non può permettersi di non innovare questo settore, dal momento che questo pesa per il 15% sul Pil italiano.
JLL riconosce il valore aggiunto portato dall’innovazione tecnologica ed è particolarmente sensibile a questo tema, tanto da aver istituito un proprio fondo di corporate venture capital all’interno del quale vengono raccolte promettenti startup che utilizzano l’intelligenza artificiale per andare a risolvere i problemi presenti nella value chain del settore immobiliare.
Questa sensibilità ha portato l’azienda a creare una partnership con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) per la creazione di uno strumento che analizza le tecnologie più promettenti nel settore del real estate.
L’obiettivo, ha aggiunto, è quello di sfruttare le opportunità offerte dal mercato per riuscire non soltanto a migliorare i servizi esistenti ma a crearne di nuovi, Cominelli ha infatti affermato che “sempre più spesso si sente il termine real estate as-a-service, ciò implica che con l’uso della tecnologia si possano creare nuove linee di servizio che rendano migliore l’esperienza del cliente”.
Cominelli ha poi affermato che la rivoluzione digitale nel real estate si divide su tre livelli: il primo è quello della singola unità immobiliare, il secondo a livello è quello costituito da un portafoglio di unità immobiliari e il terzo è il livello cittadino, all’interno del quale si trovano plausibilmente più portafogli.
La manager ha infine spiegato che la tecnologia può essere estremamente utile ad ogni livello: a livello di singola unità è possibile usare la tecnologia per coinvolgere maggiormente l’acquirente, offrendogli un’esperienza personalizzata ed esclusiva in tutta la fase d’acquisto; a livello di portafoglio è possibile invece usare l’intelligenza artificiale a scopo di gestione, consentendo all’acquirente che deve amministrare numerosi immobili di farlo in maniera più fluida ed organizzata; infine a livello amministrazione cittadina la tecnologia può essere estremamente utile nel monitoraggio delle strutture, che a questo livello possono essere molto numerose e perciò difficili da controllare, ad esempio dal punto di vista delle emissioni e della sostenibilità.
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