Il prezzo di Bitcoin resta vittima di una lunga serie di pessime notizie riguardanti il mondo crypto. Da un punto di vista tecnico però arriva una conferma rialzista. Cosa aspettarsi adesso?
Marzo si conferma essere un mese particolarmente negativo per Bitcoin che, rispetto ai massimi di febbraio, affronta una perdita di circa il 12%.
Il fine settimana iniziato il 10 marzo è stato poco tranquillo per il padre delle criptovalute, così come per il resto del panorama decentralizzato. Anche la market cap totale del mondo crypto è diminuita di circa il 10% rispetto ai massimi, dimostrando chiaramente come persino il sentiment degli operatori si stia ridimensionando, nonostante il pump iniziato nel 2023.
A complicare ulteriormente la situazione troviamo il depeg della rinomata stablecoin USDC, asset particolarmente utilizzato dagli operatori attivi sul panorama DeFi. Circle, l’emittente di USD Coin (USDC), ha recentemente confermato che circa 3,3 miliardi di dollari dei suoi 40 miliardi di riserve USDC sono bloccati presso la Silicon Valley Bank, realtà finanziaria chiusa il 10 marzo.
L’inverno crypto non ha affatto intenzione di fermarsi e ogni settimana nuove pessime notizie alimentano l’offerta delle criptovalute impattando negativamente sul prezzo. Al momento la situazione pare particolarmente instabile e poco orientata a rialzo da un punto di vista fondamentale, però alcuni analisti tecnici individuano nel pattern di BTC delle opportunità long. Cosa aspettarsi quindi dal prezzo della criptovaluta numero uno al mondo?
Prezzo Bitcoin: luce in fondo al tunnel?
Dopo la rottura a ribasso del numerario dei $20.000, il prezzo di Bitcoin si è fortemente ripreso sino a tornare addirittura in prossimità dei $23.000 segnando una netta ripresa tecnica. Rispetto ai minimi di sabato il prezzo è cresciuto del 12%. In sostanza, il numerario dei $20.000 potrebbe aver funzionato da pozzo di liquidità per tutti coloro che cercavano un posizionamento long su Bitcoin.
A giudicare dall’andamento grafico della criptovaluta, i sostenitori della crescita di Bitcoin restano la maggioranza in quanto, nonostante le pessime notizie di queste ultime due settimane, il prezzo resta in linea di massima abbastanza sostenuto.
Inoltre, lo short interest su BTC si è alzato particolarmente questo mese e, sebbene possa sembrare una buona notizia per i trader ribassisti, alimenta la possibilità che una leggera ripartenza del mondo crypto possa innescare un importante short squeeze. Un’ulteriore conferma tecnica arriva dall’indicatore RSI: nonostante il prezzo di Bitcoin abbia impiegato molto tempo a correggere dopo aver raggiunto l’estremità superiore dell’indicatore a febbraio, il minimo dei 30 punti di marzo invece è stato subito respinto dalla domanda, evidenziando il forte interesse da parte dei compratori.
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