Il governo sta valutando l’anticipo del Bonus 100 euro nelle tredicesime del 2024. Il vice ministro Leo annuncia possibili aumenti e misure a sostegno delle famiglie e del ceto medio. Quali?
Il governo sta lavorando per introdurre una serie di misure a sostegno delle famiglie e del ceto medio nella prossima legge di Bilancio.
Tra queste, una novità riguarda il cosiddetto Bonus 100 euro, che potrebbe essere anticipato e aumentato nel 2024.
Un nuovo bonus per le famiglie: cosa sappiamo
Secondo il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, il governo sta valutando diverse misure per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie. In particolare, durante un’intervista, Leo ha parlato del Bonus Befana, che consiste in un’erogazione di 100 euro prevista a gennaio per le famiglie. L’idea è quella di anticipare il bonus e implementarlo nelle tredicesime di quest’anno, offrendo così un supporto aggiuntivo.
Maurizio Leo ha spiegato:
Nel decreto legislativo sulle imposte dirette è contenuto il cosiddetto Bonus Befana, un’erogazione a gennaio di 100 euro per le famiglie. Non è del tutto da escludere che, questo bonus, possa essere rivisto e anticipato nel 2024, implementando sostanzialmente le tredicesime di questo anno.
Il viceministro ha inoltre sottolineato che questa mossa rientra nella strategia del governo di offrire sostegno durante i periodi dell’anno in cui le famiglie sono maggiormente sotto pressione finanziaria.
Non solo Bonus 100 euro
Il Bonus 100 euro fa parte di una serie di interventi che il governo sta valutando per affrontare la crisi demografica e sostenere il welfare. Oltre a questo bonus, si sta valutando anche il potenziamento dell’ assegno unico o l’introduzione di detrazioni specifiche per i figli , con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze delle famiglie italiane. Leo ha infatti dichiarato: “Il governo vuole favorire la natalità. Ci sono diverse strade: o potenziare l’assegno unico o introdurre detrazioni specifiche per i figli. L’obiettivo è venire incontro alla famiglia. Questo è un tema prioritario” .
Il governo sta cercando di trovare un equilibrio tra la necessità di sostenere le famiglie e la prudenza finanziaria imposta dai nuovi vincoli europei. Per quanto riguarda la riduzione dell’Irpef sui redditi medi, il successo del concordato biennale proposto alle Partite Iva sarà cruciale. Leo ha espresso fiducia nella misura, sottolineando che le adesioni sono in corso ei risultati saranno decisivi per valutare il gettito aggiuntivo disponibile per la riduzione delle tasse.
Sostegno al ceto medio e altre misure fiscali
Oltre al Bonus 100 euro, il governo sta discutendo altre misure per sostenere il ceto medio. Leo ha sottolineato che abbassare le tasse per chi guadagna fino a 50 mila euro l’anno è una priorità, ma è necessario procedere con cautela. Ha menzionato la possibilità di ridurre il secondo scaglione dell’Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 60 mila euro. Ha aggiunto che una riforma fiscale più ampia è necessaria per garantire una maggiore equità e sostenere la crescita economica.
“Abbassare le tasse al ceto medio è necessario, ma lo si deve fare con risorse da individuare. Sicuramente questa è un’ipotesi percorribile da valutare. Sarebbe un segnale positivo e in linea con gli obiettivi della riforma fiscale”, ha affermato Leo in una recente intervista. Queste e altre proposte di misure si inseriscono in un contesto di riforme già avviate dal governo, che ha approvato tredici decreti legislativi in meno di un anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA