Un emendamento alla Legge di Bilancio prevede un bonus elettrodomestici con rottamazione che riconosce una detrazione del 30% sul prezzo di acquisto. Vediamo di cosa si tratta.
Un nuovo bonus elettrodomestici, scollegato dal bonus mobili, potrebbe essere inserito nella Legge di Bilancio 2025. L’emendamento, presentato dalla Lega, prevede una detrazione al 30% per la spesa sostenuta per la sostituzione dei grandi elettrodomestici come lavastoviglie, lavatrice, frigo, forno o asciugatrice. Il bonus potrebbe essere riconosciuto a chi, in sostituzione degli elettrodomestici in uso, sceglie di acquistarne di meno inquinanti.
Per questo motivo si parla di bonus rottamazione elettrodomestici, visto che riguarderebbe solo la sostituzione di quelli che già si possiedono. Come funzionerebbe il bonus?
Bonus rottamazione elettrodomestici
Il bonus elettrodomestici con rottamazione prevede una detrazione Irpef del 30% del costo di acquisto del nuovo elettrodomestico, che deve avere classe energetica più alta rispetto al vecchio e non inferiore alla B.
La detrazione riconosciuta, in ogni caso, avrebbe un limite massimo fissato a 100 euro che sarebbe elevato a 200 euro nel caso la famiglia abbia un Isee inferiore a 25.000 euro.
A presentare l’emendamento è stato presentato dal presidente della Commissione Attività Produttive della Camera e responsabile del settore fiscale per la Lega, Alberto Gusmeroli. Il costo della misura è stimato a 100 milioni di euro l’anno per il 2025, per il 2026 e per il 2027.
Come funzionerebbe il bonus?
Se l’emendamento dovesse essere inserito nella Legge di Bilancio 2025, spetterebbe una detrazione del 30% (nel limite sopra indicato) sul prezzo di acquisto del nuovo elettrodomestico. Per fruire dell’agevolazione, in ogni caso, la spesa dovrà essere inserita nella dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello dell’acquisto (per acquisti del 2025, la dichiarazione dei redditi 2026).
Per poter fruire della detrazione, in ogni caso, il contribuente deve essere in possesso dei documenti riguardanti la spesa (scontrino o fattura) e i documenti che giustifichino la spettanza del bonus. Come per tutte le altre detrazioni è necessario che il pagamento avvenga con mezzi di pagamento tracciabile che permettano di associare il pagamento con l’acquisito.
Nella detrazione rientrano anche eventuali costi di trasporto e di installazione degli elettrodomestici acquistati a patto che anche questi servizi siano pagati con mezzi di pagamento tracciabile.
Il beneficio non rientra nel bonus mobili
Anche se sembra un bonus molto simile, l’agevolazione in questione non rientra nel bonus mobili che, ricordiamo, è stato prorogato anche per il 2025 e permette una detrazione al 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici su una spesa massima di 5.000 euro.
La differenza tra le due misure è sostanzialmente che per fruire del bonus mobili è necessario che ci sia una ristrutturazione dell’immobile (e la fruizione del bonus ristrutturazione) per il quale si acquistano gli arredi. Il bonus rottamazione elettrodomestici, invece, consente la detrazione, anche se più bassa, anche a coloro che non hanno eseguito interventi per la ristrutturazione della casa.
Prevedere un bonus elettrodomestici con rottamazione accanto al bonus mobili evidenzia l’obiettivo di abbassare i costi in bolletta e diminuire i consumi energetici degli edifici anche attraverso lo svecchiamento del parco elettrodomestici che sono collocati nelle case degli italiani, che nella maggior parte dei casi riguarda elementi vecchi e che assorbono moltissima elettricità.
La maggiore efficienza dei nuovi elettrodomestici avrà un duplice impatto: un risparmio in bolletta per le famiglie e un minor inquinamento. Con il bonus rottamazione, inoltre, si andrebbero a stimolare due settori produttivi (con riscontro anche nell’occupazione): quello del settore degli elettrodomestici in produzione e quello del riciclo dei vecchi elettrodomestici rottamati.
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