Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che individua i criteri di applicazione del bonus Tari, vediamo tutte le informazioni necessarie.
A chi spetta il bonus Tari? Il beneficio, previsto ormai da 5 anni da un decreto fiscale, approda finalmente in Gazzetta Ufficiale con in Dpcm che individua i criteri per l’applicazione. Si tratta di una agevolazioni per le famiglie a basso reddito che dovrebbe viaggiare simultaneamente al bonus sociale, ma che fino a oggi ha trovato applicazione solo a livello locale visto che mancava l’attivazione della misura.
Il bonus prevede una riduzione del 25% della Tari o della tariffa corrispettiva che si versa per il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti. Il Dpcm del 21 gennaio 2025 è stato, ora, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore a partire dal 28 marzo stabilendo le disposizioni secondo cui l’Arera potrà applicare il bonus.
Il bonus è destinato ai nuclei familiari che hanno un Isee basso, ma come funziona? Per chi versa in uno stato di disagio economico, insieme al bonus sociale per le bollette di luce, gas e acqua, è previsto anche il bonus Tari. Fino al 2024, mancando una normativa a livello nazionale, per vederlo applicare era necessario che fosse previsto dalle delibere comunali, ora si dovrebbe procedere, invece, a una attuazione a livello nazionale.
La Tari è una tassa a livello locale e serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Si tratta di un tributo municipale e proprio per questo, pur essendoci delle direttive nazionali obbligatorie per tutti, è gestito dai Comuni.
A dover versare la tassa sono tutti coloro che detengono, a qualsiasi titolo, un immobile atto a produrre rifiuti. Non sempre, quindi, è il proprietario a doversi accollare l’onere del versamento: se la casa è locata, ad esempio, l’obbligo di versamento ricade su chi la abita. Se l’immobile, invece, non è occupato l’onere del pagamento ricade sul proprietario.
La Tari, infatti, va pagata anche per immobili che risultano non abitati poiché non è subordinata alla produzione di spazzatura, ma alla possibilità di poterli produrre.
Bonus Tari, come funziona?
Il bonus Tari, che permette di avere la tassa ridotta del 25% è una agevolazione introdotta dal decreto Fiscale 2020, ma fino a ora era un beneficio previsto solo sulla carta visto che era demandato alla discrezionalità dei singoli Comuni.
Sul sito dell’Arera, in attesa dell’attuazione, si legge ancora:
Il bonus rifiuti è un’agevolazione economica, recentemente introdotta su scala nazionale dalla legge ma non ancora attivata, che garantirà una riduzione della spesa per il servizio di gestione rifiuti ai nuclei familiari in condizione di disagio economico, analogamente a quanto è già previsto per i servizi elettrico, gas e acqua.
Insieme al bonus idrico e bonus luce e gas, anche lo sconto Tari dovrebbe rientrare nel bonus sociale per i nuclei familiari con Isee basso.
Si tratta di uno sconto, proprio come previsto dal bonus sociale, che è applicato in automatico alle famiglie che rientrano in determinati requisiti reddituali. Vediamo nello specifico come funziona.
Bonus Tari e Decreto Fiscale
Con il Decreto Fiscale 2020, l’articolo 57bis prevede la “Disciplina della TARI. Coefficienti e termini per la deliberazione piano economico finanziario e delle tariffe. Introduzione del bonus sociale per i rifiuti e automatismo del bonus per energia elettrica, gas e servizio idrico”. Dal 2021, a differenza di quello che accadeva negli anni precedenti, quindi, il bonus sociale è riconosciuto in automatico agli aventi diritto che hanno un Isee in corso di validità.
Il bonus in ambito tassa rifiuti è per le famiglie che si trovano in difficoltà economica e hanno un basso Isee. Condizioni tariffarie agevolate, quindi, sono riconosciute non solo per le utenze domestiche di luce, acqua e gas, ma anche per la tassa sui rifiuti.
Bonus Tari, a chi spetta?
A stabilire le regole di accesso al bonus sociale è l’Arera e così come già previsto per il bonus luce, gas e acqua, anche per quello Tari i requisiti sono gli stessi, ovvero:
- nuclei familiari con Isee che non supera gli 9.530 euro;
- nuclei familiari numerosi con Isee che non supera i 20.000 euro.
Bonus Tari, discrezionalità dei Comuni fino al 2024
Essendo un bonus lasciato, fino al 2024, alla discrezionalità dei Comuni, non ovunque era riconosciuto.
Il bonus Tari, di fatto, esisteva solo su carta visto che mancava il decreto attuativo e proprio per questo a gestirlo e riconoscerlo sono stati, negli ultimi anni, i singoli enti locali. La norma che ha previsto lo sconto sulla Tari prevedeva che un apposito Dpcm ne dettasse le regole: ora il provvedimento è arrivato ed è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
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