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Borse europee: quale impatto dalla riunione BCE?

Redazione Finance

27/10/2023

La BCE comunica tassi inalterati e inflazione ancora troppo resiliente. L’economia reggerà altrettanto bene? Uno sguardo alle borse dell’Eurozona.

Borse europee: quale impatto dalla riunione BCE?

Nella giornata del 26 ottobre, il consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha confermato le aspettative dei trader del mercato dei futures, scegliendo di mantenere inalterato il livello dei tassi di riferimento dell’Eurozona. Di fronte alle recenti novità geopolitiche, economiche e finanziarie, cosa ha senso attendersi dalle borse europee?

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La BCE interrompe l’aumento nel livello dei tassi di riferimento

Dalle parole della presidente Lagarde, non si notano discordanze rispetto alle convenzioni comunicate in passato, con prospettive inflazionistiche a medio termine ancora troppo elevate e, per questo motivo, non sono esclusi ulteriori aumenti nel livello dei tassi d’interesse. I tassi di riferimento restano quindi al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Restano altrettanto interessanti le considerazioni poste in essere dalla Lagarde riguardo all’economia dell’area euro: un’economia debole, con una costante contrazione del prodotto del complesso manifatturiero, con prospettive in peggioramento, specie a causa delle dure condizioni di finanziamento. Le prospettive della banca centrale, però, non sono così pessimistiche come spesso fra i media si sente allarmare. A sostenere l’andamento economico potrebbe essere lo stesso abbattimento del tasso d’inflazione, il quale potrebbe comportare una ripresa dei redditi reali, con un conseguente maggior sostegno ai consumi e alle esportazioni. Senza dimenticare il fatto che, fino a prova contraria, il tasso di disoccupazione continua a mantenersi vicino al minimo storico, non segnalando particolari difficoltà sostanziali.

Ha senso aspettarsi ulteriori aumenti dei tassi in futuro?

Quello che però molti critici si domandano è quanto la visione comunicata dalla BCE possa rispecchiarsi nelle prospettive economiche del mercato.

L’ipotesi di ulteriori aumenti nel livello dei tassi, non esclusa dalla Banca Centrale Europea, resta per molti da escludere, come l’ipotesi che la BCE sia riuscita nel tanto discusso Soft Landing. In sostanza, l’ipotesi di una recessione nel 2024 in Europa non è affatto scartata e quindi, per molti, parlare di futuri ulteriori aumenti è forse troppo eccessivo, a differenza di ciò che invece si potrebbe presumere dalla Federal Reserve, banca centrale che ha a che fare con un contesto economico ben diverso rispetto a quello europeo.

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Borse EU: presto nuovi ribassi?

I listini europei sono in contrazione ormai da agosto 2023, con l’EuroStoxx50 in calo dell’11% rispetto ai massimi dell’anno. Allo stesso modo, non sembrano presentarsi improvvisi crolli alle porte dell’indice a seguito delle parole della Lagarde, comunicando una situazione non eccessivamente terrificante agli occhi del mercato. L’indice è oggetto di movimenti altalenanti e ribassisti, sintomo, piuttosto che di un terrore diffuso fra gli operatori europei, di una sostanziale forte incertezza riguardo il futuro economico e finanziario dei Paesi dell’Eurozona.

L’indice è in questo momento oggetto di forze contrastanti e in continuo mutamento, con il settore del lusso, fra le massime capitalizzazioni dell’indice, in forte decrescita, quello energetico prima in crescita con lo scoppio della guerra in Medio Oriente, poi in decrescita, e il bancario che alterna fasi di estremo ottimismo grazie a una certa resilienza nei margini d’intermediazione degli istituti, a fasi di terrore riguardo alla stabilità del settore, con costanti allarmi dal comparto regionale statunitense.

EURO STOXX 50, 1W EURO STOXX 50, 1W Grafico a candele settimanali dell'indice EU50. Fonte: teletrader.com

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