In Brasile i popoli indigeni sono minacciati dalle miniere d’oro illegali

Redazione LifeGate

15 Aprile 2022 - 12:02

Nel 2021 è stato raggiunto il record di miniere illegali in Brasile: i minatori hanno sparato alle comunità indigene e abusato delle donne.

In Brasile i popoli indigeni sono minacciati dalle miniere d’oro illegali

Il 2021 è l’anno record di miniere illegali in Brasile. I minatori compiono attacchi mortali contro le comunità indigene e le donne vengono stuprate.

Le miniere illegali minacciano l’esistenza delle comunità indigene in Brasile. In particolare, quelle in cui si estrae l’oro hanno raggiunto un record di espansione rispetto all’anno scorso di +46 per cento, pari a un’estensione di 3.272 ettari. Come ha rivelato il report curato dalla Hutukara Yanomami association (Hay), i minatori hanno sparato sulle comunità indigene e hanno abusato sessualmente di diverse giovani donne. Le miniere illegali d’oro, in questo territorio, sono gestite dai “garimpo” (così vengono chiamati i minatori) e sono cresciute in seguito all’incremento del prezzo dell’oro.

Gli abusi dei garimpo nei confronti delle comunità indigene includono l’avvelenamento dei fiumi con il mercurio utilizzato per separare l’oro dai sedimenti – responsabile dell’aumento di difetti neurologici tra i neonati – e gli abusi sessuali. I più esposti sono gli yanomami, uno dei gruppi più iconici dell’Amazzonia, i quali hanno raccontato una serie straziante di abusi: i minatori offrono loro droga, alcol e cibo in cambio di favori sessuali. Dove questo non basta, si passa alle maniere forti: diverse donne, tra le quali anche ragazze giovanissime, hanno raccontato di essere state stuprate.

Il rapporto choc redatto da Hay arriva proprio nel momento in cui Bolsonaro sta tentando, per l’ennesima volta, di ridurre i diritti delle popolazioni indigene: il governo, infatti, punta a legalizzare tutte le attività minerarie nelle terre indigene d’Amazzonia. Per questo motivo, migliaia di autoctoni rappresentanti di 200 diverse tribù hanno organizzato una massiccia manifestazione nella capitale Brasilia, per protestare ancora una volta contro un disegno di legge devastante. Intanto, l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha promesso agli indigeni che fermerà l’estrazione illegale nelle loro riserve qualora diventasse presidente alle prossime elezioni presidenziali previste a ottobre 2022. Il rischio è che sarà troppo tardi per intervenire.

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