Addio bottiglie di plastica nell’UE, ecco cosa aspettarsi

Alessandro Nuzzo

19 Marzo 2025 - 20:00

Prosegue la battaglia dell’Unione Europea sulla plastica monouso e una direttiva entrata in vigore lo scorso gennaio potrebbe cambiare le cose.

Addio bottiglie di plastica nell’UE, ecco cosa aspettarsi

La plastica è una delle sostanze più inquinanti al mondo e con questo non scopriamo nulla di nuovo. Per anni abbiamo inquinato il pianeta gettando tonnellate e tonnellate di plastica che è poi finita negli oceani creando anche delle vere e proprie isole galleggianti. Particolarmente pericolose sono le microplastiche, particelle minuscole che si trovano nei pesci ma non solo e che finiscono per essere assunti dall’uomo con l’alimentazione.

Da qualche anno l’Unione Europea ha avviato una battaglia verso la plastica con l’obiettivo di ridurne l’uso. La prima direttiva comunitaria approvata fu la n. 904 del 2019: la direttiva Single Use Plastic, anche detta direttiva Sup. La direttiva vieta l’utilizzo di determinati prodotti in plastica monouso per i quali esistono alternative in commercio come ad esempio: posate, piatti, bicchieri, bastoncini cotonati, cannucce, aste per palloncini.

Quanto alle bottiglie di plastica, la direttiva impone ai produttori di utilizzare tappi ancorati in modo da evitare la dispersione nell’ambiente. Questo in Italia avviene dallo scorso anno. Ora da gennaio 2025 è entrata in vigore un’altra direttiva europea che punta a ridurre l’uso della plastica e riguarda la percentuale di quella riciclata.

Aumenta la quantità di plastica riciclata nelle bottiglie

A partire dal gennaio 2025, le bottiglie in PET dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata. Una percentuale che aumenterà anche nei prossimi anni, raggiungendo il 30% nel 2030. La percentuale viene calcolata come media per tutte le bottiglie in PET immesse sul mercato nel territorio dello Stato membro in questione.

La direttiva riguarda le bottiglie in PET fino a 3 litri compreso tappi e coperchi. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, lo scorso dicembre, ha chiarito le modalità di calcolo dell’obbligo di contenuto riciclato nelle bottiglie per bevande in PET. Secondo quanto indicato, la quota di plastica riciclata deve essere calcolata includendo tutte le componenti plastiche della bottiglia, ovvero corpo, tappi ed etichette.

Di conseguenza, il contenuto minimo del 25% di plastica riciclata (R-PET) deve essere determinato sul peso complessivo delle parti in plastica.

Quali conseguenze?

Se acquistate bottiglie per bevande in plastica probabilmente vi accorgerete che sono diverse, più sottili e morbide. Questo è dovuto alla quantità maggiore di componente riciclata. Al di là di questo le conseguenze più importanti sono per i produttori che devono adattarsi a questi cambiamenti ma questo adattamento potrebbe ricadere anche sul consumatore finale. Investendo in nuovi materiali per attuare questa misura, è probabile che il prezzo delle bottiglie di plastica possa aumentare.

Una misura questa che avviene in un periodo già difficile per l’industria plastica in Europa. La produzione è scesa dell’8,3% nel 2023. Anche la produzione di plastica riciclata è scesa del 7,8%, il che potrebbe complicare l’attuazione degli obiettivi di riciclaggio. Con queste nuove normative, l’Unione Europea spinge i produttori a investire nel riciclaggio, ma prepara i consumatori a prezzi più elevati.

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