La nuova bufala sui migranti riguarderebbe le auto: per ottenere degli immediati risarcimenti, si lancerebbero contro le vetture per farsi così investire.
Mentre gli italiani si dichiarano essere favorevoli al blocco navale e il nostro paese si scopre così non essere più molto aperto all’accoglienza, arriva una nuova bufala riguardanti i migranti che questa volta si andrebbero a scagliare contro le auto in corsa per ottenere in questo modo dei risarcimenti.
Il tutto sarebbe nato da un presunto episodio del genere avvenuto ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo, scatenendo così l’immancabile tam tam allarmistico dei social. Peccato però che ancora una volta si tratti di una bufala.
La bufala dei migranti contro le auto
Dopo la bufala dei migranti che distruggono auto dei Carabinieri, adesso arriva quella dei volontari investimenti per farsi così risarcire al volo, senza passare dalle assicurazioni, dai malcapitati automobilisti.
Il tutto nasce da un articolo datato 23 maggio di CityRumors, un quotidiano online abruzzese, che con un articolo di sei righe scarse parla di “giovani di colore che si lanciano sulle auto di passaggio su via Roma (una delle arterie principali di Alba Adriatica ndr), facendo finta di essere stati investiti e chiedendo poi soldi agli automobilisti”.
Si parla poi di più episodi che si sarebbero verificati oltre all’allerta che è partita via social e WhatsApp. Chiosa finale sul fatto che in merito alla veridicità della notizia “non ci sono conferme”, ma che l’allarme è comunque diventato virale.
Il giorno dopo la “notizia” è stata ripresa anche da VoxNews, fino all’8 giugno scorso quando di questa sorta di truffa architettata dai migranti se ne occupa occupa anche Tg-Quotidiano, riportando tutta una serie di post di utenti social allarmati.
“Purtroppo non ho testimonianze di prima mano, ma su un gruppo dedicato al mio Comune c’è una persona che afferma di essere stata vittima di questa truffa”.
“Io lavoro in assicurazione e le truffe le conosco frequentando abitualmente le aule dei Tribunali. Ne abbiamo fin donde dei nostri e non occorre importarne altri. [...] Se affermo che questa situazione esiste lo dico con cognizione di causa”.
Peccato però che il sito Butac (Bufale tanto al chilo) da sempre in prima linea su queste cose, abbia approfondito la vicenda riportando come le “Forze dell’Ordine di Teramo non sanno nulla della storia se non quanto riportato sul web, al momento non ci sono denunce confermate dei fatti”.
Ci sarebbero poi anche alcuni frame video utilizzati per supportare la fondatezza della notizia diffusa che risalgono a una scena, del 2017, filmata nel Tennessee ovvero negli Stati Uniti.
Che sia vero o meno il contenuto, la macchina delle condivisioni è però già partita: anche in mancanza di un riscontro, una volta che una notizia è diventata virale ha già in qualche modo condizionato l’opinione pubblica. Potere delle bufale.
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