Burberry in crisi. Stop al dividendo, cambia il CEO. Cosa succede?

Violetta Silvestri

15/07/2024

Tonfo delle azioni Burberry in Borsa, con l’annuncio dello stop al dividendo e l’arrivo di un nuovo Ceo. Cosa succede al celebre marchio del lusso e perché è in crisi?

Burberry in crisi. Stop al dividendo, cambia il CEO. Cosa succede?

Le azioni Burberry crollano nel segnale di una crisi profonda per il marchio europeo del lusso.

Il gruppo britannico cede ben oltre il 10% nelle contrattazioni a Londra di lunedì 15 luglio, dopo aver presentato una trimestrale deludente, nominato l’ex capo di Michael Kors Joshua Schulman come nuovo amministratore delegato, licenziando Jonathan Akeroyd dopo due anni, annunciato un profit warning sugli utili e cancellato i dividendi.

Un vero e proprio terremoto ha quindi scosso gli assetti dirigenziali e finanziari del gruppo, evidenziando che il rallentamento del settore del lusso ha colpito Burberry più duramente rispetto ai marchi rivali e proprio in un momento in cui l’azienda stava cercando di riprendersi.

Negli ultimi 12 mesi le azioni Burberry hanno perso il 57% del loro valore, con una performance inferiore a quella dell’indice bluechip britannico, che è cresciuto del 13%. Al momento in cui si scrive il titolo perde oltre il 15%. Tutti i dettagli della crisi in corso.

Burberry, tonfo in Borsa e stop al dividendo. I dettagli della crisi

Burberry ha dichiarato che le vendite dei negozi sono calate del 21% nelle 12 settimane fino al 29 giugno, con ricavi al dettaglio pari a 458 milioni di sterline per il periodo.

Su base regionale, le vendite sono scese del 16% in EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) e del 23% sia in Asia Pacifico che nelle Americhe.

La società ha quindi avvertito che, in base alle tendenze attuali, non avrebbe raggiunto le previsioni per l’utile annuale e avrebbe eliminato il dividendo di quest’anno per investire nella crescita.

La crisi si è fatta palese, con il presidente Gerry Murphy che ha definito la trimestrale deludente e dichiarato che la debolezza evidenziata all’inizio dell’anno fiscale si è aggravata, con la previsione di una perdita operativa per la nostra prima metà dell’anno.

“Alla luce dell’attuale andamento degli scambi, abbiamo deciso di sospendere i pagamenti dei dividendi per quanto riguarda l’anno fiscale... Ci aspettiamo che le azioni che stiamo intraprendendo, compresi i risparmi sui costi, inizino a produrre un miglioramento nella seconda metà dell’anno e a rafforzare la nostra posizione competitiva e a sostenere la crescita a lungo termine”, ha aggiunto.

In questo contesto di crisi, il ha nominato un nuovo Ceo nel tentativo di dare una svolta alle vendite.
L’azienda ha affermato che Joshua Schulman, ex capo del marchio statunitense Michael Kors, assumerà la carica di amministratore delegato.

Schulman sostituisce Jonathan Akeroyd, che “lascerà Burberry con effetto immediato, di comune accordo con il consiglio di amministrazione”, ha affermato l’azienda.

Burberry è in stato di agitazione da un po’ di tempo, anche negli assetti dirigenziali. Lo stilista Riccardo Tisci se n’è andato nel 2022 dopo meno di cinque anni. Il predecessore di Akeroyd aveva lasciato dopo quattro anni.

Burberry e la crisi del lusso, cosa aspettarsi?

Le vendite di Burberry hanno registrato un calo a causa della flessione della domanda di beni di lusso, con le entrate in Cina e nelle Americhe che hanno registrato i cali più significativi.

Negli Stati Uniti e in Europa gli acquirenti sono diventati più cauti con l’aumento del costo della vita, mentre in Cina l’interesse è stato smorzato dalla crisi immobiliare e dalla disoccupazione giovanile record.

Questo contesto ha impattato anche su altri marchi del lusso. A marzo, la società Kering ha emesso un profit warning dopo aver dichiarato che la domanda per il suo marchio Gucci era crollata in Cina.

Tuttavia, mentre alcuni marchi di lusso di fascia alta come Hermes e Prada hanno dimostrato di essere più resilienti, Burberry ha avuto maggiori difficoltà.

Ora, il desiderio di “riconnettersi con la nostra base di clienti principale”, porterà il brand a concentrarsi sul riequilibrio dei suoi prodotti “per includere un’offerta di lusso quotidiana più ampia”, perfezionare le comunicazioni del suo marchio, aggiornare il suo sito Web e ottenere risparmi sui costi.

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